LEGGO (F. BALZANI) - Trequartista, esterno o interno di centrocampo? Il dilemma tattico intorno a Pjanic è tuttaltro che risolto. Anzi, con Zeman è diventato quasi un equivoco. Il 22enne ex-Lione, per il quale la Roma a luglio rifiutò unofferta di 25 milioni dal Barcellona,
Zeman, infatti, non ha ancora trovato una collocazione ideale per il bosniaco che contro il Catania, nella posizione di interno a sinistra, si è pestato i piedi con Totti come ha ammesso lo stesso capitano giallorosso nel dopo gara allOlimpico. Lequivoco ha scatenato una discussione (già andata in scena lo scorso anno con Luis Enrique) sulla posizione di Pjanic nel 4-3-3. «Miralem non ha il passo, non ha la corsa di Tommasi o di Di Francesco e tende ad accentrarsi - ha sentenziato Balbo - Non sarà mai quel tipo di centrocampista, quello tipico di Zeman». Petruzzi gli fa eco: «Florenzi e Marquinho mi sembrano più adatti per il gioco di Zeman, per Pjanic sarà dura restare titolare».
Ma i problemi non sono solo di carattere tattico. A Milano, infatti, Pjanic soffriva per un risentimento muscolare che non gli ha comunque impedito di rispondere presente alla convocazione della sua nazionale nonostante il parere sfavorevole della Roma (ignorato ancora una volta dalla Federacalcio bosniaca). «Non sento dolore, posso giocare», ha rassicurato il bosniaco impiegato sia contro il Liechtenstein che contro la Lettonia ieri sera (segnando anche un gol). Una dichiarazione simile a quella rilasciata a febbraio scorso quando Pjanic giocò 80 contro il Brasile aggravando linfiammazione al retto femorale che lo costrinse a saltare le successive 4 giornate di campionato. Miralem rientrerà giovedì e la sensazione a Trigoria è che sarà rispedito nuovamente in panchina contro il Bologna ufficialmente per non rischiare una ricaduta. Intanto Real e Barça sono pronti a tornare alla carica per il centrocampista che non intende cambiare aria. Almeno per ora.