IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - La notizia, anzi la buona notizia, è che Miralem Pjanic cè. Il centrocampista bonsiaco, che giovedì aveva interrotto lallenamento per un affaticamento al polpaccio destro, ieri si è allenato: differenziato in mattinata, lavoro coi compagni nel pomeriggio. Come di consueto
Considerata lassenza di Bradley - lavoro a parte, come Dodò - e il rientro del bosniaco, Zeman deve decidere chi tra Florenzi e Tachtsidis occuperà il terzo posto a centrocampo. Due le soluzioni: il greco centrale, con De Rossi intermedio destro - posizione che occupa in Nazionale per convivere con Pirlo - oppure Daniele nel ruolo classico e Florenzi al posto dellamericano. Al momento questa sembra la soluzione più probabile, considerando la forma, sia fisica sia mentale, dellex capitano della Primavera, due presenze in serie A e pronto ormai per il debutto da titolare in uno stadio importante come il Meazza.
Gli altri dubbi di Zeman ci sono in attacco. In cinque si giocano tre maglie: Osvaldo, Destro, Totti, Lamela e Nico Lopez sono infatti tutti a disposizione. Di questi quello meno in forma sembra Lamela e considerando che luruguagio ha alle spalle appena 10 minuti di serie A è probabile che al Meazza vada in campo il tridente "pesante" cioè quello con Totti, Destro e Osvaldo. I tre non hanno giocato molto insieme, mai in gare ufficiali, e ladattamento di Destro come esterno è tutto da dimostrare, ma Zeman, che oggi alle 11.30 parlerà in conferenza stampa a Trigoria, sembra orientato a provare questa soluzione.
Dubbi in difesa non ce ne sono. Giocheranno Piris, Burdisso, Castan e Balzaretti. In porta Stekelenburg, quasi un anno dopo quella notte da incubo sempre a San Siro e sempre contro lInter. Era il 17 settembre quando Lucio lo colpì con un colpo in testa: trauma cranico e trauma cervicale, la corsa in ospedale, la grande paura, il rientro a Roma un paio di giorni dopo e lassenza in campionato per alcune settimane. A San Siro ci è già tornato, contro il Milan, ed è stato il migliore in campo. Per questo domani non dovrebbe avere timori di alcun tipo. La Roma si aspetta tanto, anzi tantissimo, da lui. Poteva essere uno di quelli ceduti in questi ultimi giorni di mercato, ma da Trigoria non si è mosso. È arrivato Goicoechea, ma il titolare era e resta lui. Col Catania ha tenuto in corsa la squadra sull1-0, a Milano gli si chiede di essere decisivo nello stesso modo. Adesso che non ci saranno più rumors, veri o presunti di mercato, una rinnovata tranquillità può essere la sua arma in più.