Per crescere servono scelte più decise

12/09/2012 alle 11:17.

LA REPUBBLICA (G. MURA) - Gli ingredienti c’erano tutti, o quasi: la magra di Sofia, le preoccupazioni di Prandelli, l’impegno a regalare spettacolo e gol, tanti. Aggiungiamoci anche Malta, che non è, per usare un eufemismo, nelle prime posizioni del calcio mondiale e che, nei due precedenti incontri in Italia, aveva sempre

 
Quella di Modena, in clima afoso (unica attenuante possibile, ma fino a un certo punto), è una partita da dimenticare in fretta. O da cui ripartire facendo scelte più decise. Ora si può discutere se sia meglio pareggiare in casa di una squadra discreta o vincere, in casa, di due gol (il secondo di Peluso, testa su angolo, nel recupero) contro una squadra molto scarsa, ma messa in campo con un certo ordine da Ghedin. Contro Malta, preoccupata solo di contenere il passivo, tutti dietro tranne Mifsud, l’Italia ha attaccato poco e male. Primo tempo veramente brutto, col solo Marchisio all’altezza, secondo tempo reso più frizzante dall’ingresso di Insigne al posto di Diamanti.
 
Note positive dalla difesa, ma ci mancava pure. Bonucci e Barzagli hanno passato una serata tranquilla. I terzini hanno spinto poco, Peluso è cresciuto un po’ nel finale. Come trequartista, Diamanti non ha mai trovato la posizione giusta né l’apertura illuminante. Non si pretende che cavi le castagne dal fuoco col Brasile, ma credo che con Malta qualcosa di più e di meglio si possa fare. Allo stesso modo, è preoccupante che Pirlo, seguito come un’ombra da André Schembri, nato a Pietà e passato già in cinque diversi campionati, da quell’ombra non esca mai. Sono anni che su Pirlo monta la guardia una mezza punta, dovrebbe esserci abituato. Invece patisce la marcatura più del solito, e i movimenti degli altri non lo aiutano. Al di là di Marchisio, Insigne e, parzialmente, , c’è davvero poco da salvare. Ma su, allegri, le prossime partite sono in ottobre e si può solo migliorare. Anche se, rispetto a Sofia, l’Italia è peggiorata.