GASPORT (A. PUGLIESE) - Dal 5 luglio, primo giorno di lavoro a Riscone di Brunico, sono già nove gli infortuni (più o meno gravi) subiti strada facendo dalla Roma di Zeman. Sembra di ripercorrere un po' la maledizione dello scorso anno, quando con Luis Enrique ci furono oltre 15 stop per noie muscolari ai flessori della coscia. Oggi, invece, i problemi sono più vari, ma da quel 5 luglio la cosa comincia a preoccupare. E qualcuno già vocifera che la preparazione zemaniana (e la rigidità negli allenamenti) siano tra le cause di tanti stop.
Catena Dodò a parte, per il quale i carichi di lavoro sono risultati eccessivi nella fase di recupero dall'infortunio al ginocchio destro (ma sul mancato rientro del giocatore incombono anche i 6 mesi post-operatori vissuti in Brasile, a quanto sembra non gestiti al meglio), il primo a fermarsi a Riscone fu Stekelenburg (fastidio alla coscia destra alla vigilia dell'amichevole di Vienna, riemerso all'inizio della tournée americana). Poi è stata la volta di un terzetto di giocatori (Bradley, Balzaretti e De Rossi) che in comune aveva il fatto di non aver cominciato la preparazione zemaniana, essendosi aggregati tutti e tre per motivi diversi in corsa. Per tutti dei problemi simili: bicipite femorale della coscia per «Balza» e De Rossi, retto femorale per Bradley. Contemporaneamente, si erano fermati anche Perrotta e Pjanic (costretto a stare fuori a Milano con l'Inter), quest'ultimo per un affaticamento muscolare al polpaccio. Adesso gli ultimi due stop: Francesco Totti (dolore all'altezza del solito flessore della coscia destra) e Osvaldo (dolore al ginocchio), entrambi costretti a saltare la trasferta di domani a Cagliari. La speranza, per la Roma, è che ci sia presto un'inversione di tendenza.