CORSERA (B. TUCCI) - Ricordate bene questa data: 11 novembre 2012. Sarà il giorno del primo derby tra Lazio e Roma. E se le premesse sono quelle che abbiamo potuto toccare con mano domenica scorsa, state pur certi che assisteremo ad un grande spettacolo.
Quando le partite hanno cominciato a contare, la Lazio ha mostrato il suo volto: aggressiva, veloce, capace di cambiare modulo e di mandare in tilt gli avversari. La difesa: sicura e onnipresente; il centrocampo: una macina di gioco; l'attacco: pungente e pronto a far gol con grande facilità. Oggi, la Lazio è una realtà con cui dovranno fare i conti la maggior parte delle squadre italiane. E Zeman? A San Siro, mancava solo la lavagna ed il gesso. Per il resto, è stato un monologo giallorosso. Con il boemo in cattedra ed i suoi allievi a recitare amemoria una lezione che impartivano ai giovanotti di Stramaccioni dinanzi a migliaia di persone incredule. Totti, Osvaldo, Florenzi: una furia che nessuno riusciva a fermare. Dopo la scialba esibizione contro il Catania, si è vista la mano di Zeman e lo scenario è completamente cambiato. Dove potrà arrivare questa Roma? I tifosi sognano, ma il meccanismo ha ancora bisogno di essere perfezionato. Cè qualche elemento che lascia a desiderare: ad esempio Lamela, o anche Pjanic, o infine Piris. Insomma, siamo solo agli inizi, ma se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, allora si può dire che il futuro è tutto rose e fiori.