LA REPUBBLICA (C. BONINI) - Una risata (amara) seppellisce nel grottesco la banda degli onesti che in marzo lavorò alla madre di tutte le sòle (ne girano sempre copiose in una città dove i gonzi non mancano) sul conto
Perché il processo penale prevede che debba andare a giudizio chi di un reato è indiziato di averlo commesso o quanto meno tentato. Mentre, in questo caso, gli indagati neppure questo sono riusciti a fare. Responsabili di una stangata impossibile hanno provato a rifilare al quotidiano il Fatto, prima, e quindi a Paolo Calabresi delle Iene (che la storia avrebbe poi smascherato, documentandola con riprese clandestine), uno scartafaccio di intercettazioni farlocche che avrebbero dovuto accreditare un Baldini e un Baldissoni con il cappuccio e il grembiulino da caso Scarfoglia. Ma che neanche un bambino si sarebbe bevuto. Una tale «ridicola monnezza» (le parole sono del pm) che né la diffamazione, né la ricettazione hanno trovato tempo o modo, di trovare uno sbocco che li rendesse tali. Reati impossibili, insomma.
Per oggettiva dabbenaggine degli indagati e delle loro mosse. Già. Una richiesta di archiviazione può essere persino peggiore di una condanna, se si ha un briciolo di dignità e amor proprio. E persino metafora di un pezzo di questa città. Di uno dei suoi modi dessere. Le quattro pagine della richiesta di archiviazione (consultabili integralmente sul nostro sito) ne sono un paradigma. Il pm ci ripropone le mosse alla carlona, in un fare circospetto da birra e salsicce (per chi ama Totò), di Mario Corsi, Marione, lex Nar che da anni si è fatto predicatore e mazziere radiofonico dallautarchica e dorata tribuna di Centro Suono Sport, del suo giovane spicciafaccende di redazione Giuseppe Lomonaco, di Roberto Renga, giornalista in pensione, di suo figlio Francesco. Nel marzo di questanno ruminano una di quelle polpette avvelenate che spacciano come oro nel circuito off-off dei perdigiorno che fanno flanella intorno alle radio del tifo.
Maneggiano cartaccia scritta a mano libera che dicono è la trascrizione di sms intercettati dalla polizia e scambiati tra Baldini e Baldissoni. «Un falso grossolano». Perché non esistono né le intercettazioni, né gli sms. Lidea è vecchia come il cucco. Rifilare a qualche giornale o tv che conta quella robaccia. Aspettare che faccia capolino in edicola o on air e poi saltarci sopra, rilanciandola. Convinti che il vecchio mantra paghi sempre. Perché in fondo non importa se una notizia è vera o falsa. Limportante è che qualcuno ci creda. Purtroppo per loro, in quei giorni carbonari di marzo, ai quattro dice picche il Fatto. Non Paolo Calabresi delle Iene che finge di abboccare alla sòla, dà corda ai congiurati alla amatriciana e finisce per smascherarli, riprendendone clandestinamente le goffe fumisterie con cui prima cercano di piazzare la merce e poi, consapevoli di essere stati scoperti, provano a minimizzare.
Fino a implorare la Iena di non rovinarli («Corsi chiese a Calabresi di non divulgare quanto aveva scoperto per non rovinare la carriera di Lomonaco»). Raccontano che, da un paio di giorni, Marione faccia la ruota in radio, agitando la notizia della sua richiesta di archiviazione (di cui si è guardato bene di dare conto del contenuto), come la sua riabilitazione. In qualche modo, la prova postuma che ha visto giusto il sindaco Alemanno a gratificarlo, in maggio, del premio microfono doro per il ruolo sociale della sua trasmissione Te la do io Tokyo. Aggiunge qualche suo ascoltatore che si sia fatto anche minaccioso, avvertendo che «ora ci si divertirà». E per una volta, forse, ha ragione.
Le quattro pagine della richiesta di archiviazione sono divertenti. Soprattutto confermano dalla prima allultima le notizie che Repubblica diede in marzo. In un comunicato di quei giorni, al pari di Roberto Renga, Corsi e Lomonaco definirono la storia che li riguardava «uninsinuazione priva di fondamento» per la quale avrebbero «agito nelle opportune sedi». Il pm e la Digos, ora, documentano il contrario. Ma, appunto, non importa se una cosa è vera. Limportante è che qualcuno ci creda. Ieri, come oggi. Per la cronaca, un gip ora dirà se la richiesta di archiviazione del pm può essere accolta o meno. Se davvero si è trattato di un reato impossibile. La As Roma per quanto si è appreso si opporrà alla decisione del pm chiedendo il giudizio.
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