CORSERA (L. VALDISERRI) - Il 1˚ settembre 1991, a San Siro contro lInter, Zdenek Zeman si sedette per la prima volta su una panchina di serie A. Il suo Foggia sarebbe diventato Zemanlandia e partì bene: 1-1, con gol di Baiano (e Ciocci). Oggi, 21 anni d
Lattenzione si concentra sullattacco. Giocherà il tridente pesante? Cè lo spazio per Totti («La sua posizione giusta è quella di 13 anni fa, a sinistra»), Osvaldo e Destro? Ancora più importante, a quel punto, sarà capire la disposizione del centrocampo. Pjanic non è al massimo (affaticamento muscolare al polpaccio) e Bradley è fuori per almeno un mese (stiramento). Facile che giochino sia Tachtsidis (centrale) che Florenzi: il greco allesordio assoluto in serie A, il romano con 23 di esperienza. De Rossi finirebbe sul centrodestra, in un ruolo che gradisce poco. «Ma la Roma non deve solo parteciparetaglia corto Zeman , deve competere con tutti. In campionato ci sono giocatori anchemigliori dei miei ma io voglio avere la squadramigliore. Dove non arriva il singolo deve arrivare il gruppo».
Il boemo saluta Bojan con pochi rimpianti: «Il suo entourage mi chiedeva minuti che non posso garantire a nessuno. Bojan è diventato il figlio di tutte le mammedi Roma,ma le società hanno i loro progetti». Promossa a metà la novità degli assistenti di porta: «Hanno visto un gol (quello di Pirlo), ma noi abbiamo preso un gol in fuorigioco. Il calcio è fatto anche di errori». Aziendalista come al solito, Zeman si spinge in questo giudizio sul mercato: «La squadra che si è rafforzata di più è la Roma e il colpo più importante è stato Mattia Destro». Lo diranno anche i fatti, a partire da stasera?