IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un altro americano a Roma. Giuseppe Rossi, nato nel New Jersey, immagina la sua seconda vita da calciatore in giallorosso. Insieme a Bradley e al servizio della società targata Usa. Una scommessa condivisa dal dg Baldin
Già, Pepito non ha avuto dubbi quando ha saputo del ritorno del boemo: Trigoria sarebbe il posto ideale per ricominciare a giocare. Dopo il secondo infortunio al legamento crociato del ginocchio destro è tornato in America, dove è stato operato dal luminare Richard Steadman: gli è stato installato un inserto osseo per rafforzare la zona dellinfortunio in vista del terzo (e si spera ultimo) intervento, con cui verrà ricostruito completamente il legamento. «Se tutto va bene tra il 20 e il 25 settembre si opera - spiega Pastorello - e da lì ci vorranno cinque mesi per rivederlo in campo. Giuseppe si è fermato dal numero uno al mondo e abbiamo certezze sul suo recupero al 100%.».
Anche se sarà difficile rientrare prima di aprile, Giuseppe non si è perso danimo e riempie le sue giornate con lunghe sedute di riabilitazione e un po di svago negli stadi americani. Va spesso a vedere i Giants del football, ma è andato anche a tifare per la Roma alla Red Bull Arena: il 27 luglio era in tribuna per seguire lamichevole della squadra di Zeman contro Salvador. In quel momento sperava di potersi aggregare in fretta ai nuovi compagni, ora dovrà pazientare almeno fino a gennaio. «Lhanno cercato in tanti - aggiunge lagente - insieme al Villarreal abbiamo deciso di attendere».
Il club, dopo la retrocessione nella «B» spagnola, ha bisogno di venderlo e liberarsi del suo ingaggio (circa 4 milioni lordi). E chi compra deve prima testare il giocatore sul campo: ipotizzando un rientro ad aprile, resterebbero 7-8 gare di campionato. La Roma tratta per un prestito gratuito di sei mesi ed eventuale riscatto inferiore a 10 milioni. Napoli e Milan potrebbero inserirsi. Ma Rossi la sua preferenza lha data a Zeman. Luomo perfetto per rinascere e inseguire il Mondiale.