CORSPORT (R. MAIDA) - Il suo calcio contempla il margine di errore come un male necessario e per certi versi affascinante. Come ha spiegato in una lunga intervista al settimanale tedesco Kicker, Zdenek Zeman pensa che
1 - La Roma non gioca un calcio zemaniano, se non a strappi. Anche il modulo, il 4-3-Totti-2, è diverso dalla sua mentalità. La difesa è ancora abbastanza bassa, i tagli sono rari, il gioco è mediamente lento
«Il modulo non è diverso, sono gli interpreti che cambiano. E io non sono cambiato. In certi momenti giochiamo nel modo che chiedo io, ad alti ritmi, in altri meno. Sono contento di come lavora la squadra ma non chiedo pazienza: il mio calcio si può vedere anche dalla prima partita»
2 - Pioli e Ferrara, allenatori di Bologna e Sampdoria, lhanno detto chiaramente: la Roma dura un tempo, poi crolla sfinita.
«La squadra ha avuto una reazione. Dopo il gol della Sampdoria abbiamo giocato sempre nellarea avversaria. Lerrore è stato fare i lanci lunghi invece di allargare il gioco. Volevamo vincere e siamo partiti allarrembaggio».
4 - Zeman non ha convinto per i cambi contro il Bologna mentre contro la Sampdoria non ha convinto perché ha fatto una sola sostituzione.
«Non ho fatto tre cambi perché i giocatori stavano bene. Infatti avevano la partita in pugno».
5 - Troppi giocatori sono lontani dalla migliore condizione. Il caso di Destro è emblematico. Ma anche Balzaretti, laltro colpo di mercato, è giù di corda.
«Su Destro vale la logica del risultato: se avesse trasformato in gol le quattro occasioni che ha avuto, diremmo tutti che è un fenomeno. Balzaretti alla fine era in debito di ossigeno. Ma è umano dopo una partita avanti e indietro per la fascia».
6 - Gli infortuni hanno travolto il centrocampo: Zeman ha cominciato con il trio Bradley-De Rossi-Pjanic, ma ha dovuto cambiare tutti e tre. Non cè sintonia con i medici sulla gestione dei calciatori, che arrivano spremuti alla fine delle partite.
«Gli infortuni sono una casualità. Nella mia carriera non sono mai stati un problema. Con i medici cè un rapporto di collaborazione».