LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Alla fine i 45mila romanisti gelati nonostante la temperatura, assistono increduli alla festa di duecento bolognesi. La legge del taglione su un Olimpico che dopo un quarto dora di grande Roma urlava «seriebbì seriebbì» agli avversari stravolti
Dallentusiasmo alla depressione sportiva in unora e mezza, evviva le emozioni forti. È l'effetto Zeman, lo stesso per cui la curva, alla lettura delle formazioni, fischiava preventivamente larbitro Guida: al boemo non piacciono i fischietti, lo stadio lo sa e manifesta dissenso. Ripetendosi quando il direttore di gara grazia Perez: «Buffone». Dissenso anche per le curiose novità di stagione volute dalle istituzioni: Noi senza autorizzazioni contro lalbo degli striscioni, è il messaggio esposto in curva Sud. Dove sostenere i calciatori non va più di moda: Vivi la curva, partecipa ai cori, non per i singoli ma per i colori.
Qualche marca dabbigliamento potrebbe farne il nuovo slogan pubblicitario. E a pubblicizzare la sua squadra ci aveva provato il baby Marquinhos: «Forrrrza Roma, tutti allOlimpico». Dal campo ha dovuto scusarsi con quelli che avevano raccolto linvito, mentre in tribuna vip qualcuno confondeva un frastornato Dodò: «Giovine, ndo sta er buffet?». Poi la Roma si appisola, lo stadio idem, Diamanti no e li sveglia. Gli spettatori, increduli, se la prendono con la mamma, Gilardino li punisce. Altro che seriebbì.