IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Chissà se quando è arrivato a Roma nel 2005 svincolato - con tante polemiche - dal Siena Rodrigo Taddei, di professione centrocampista, pensava che avrebbe fatto nel corso degli anni quasi tutti i ruoli della squadra. Attaccante centrale, esterno, mediano, intermedio, ala e terzino, destro e sinistro. Gli manca soltanto di fare il portiere, anche se in allenamen
Ma poi sono bastati un paio di allenamenti per capire che invece, in un modo o nellaltro, il brasiliano il suo spazio sarebbe riuscito a ritagliarselo. Questanno idem. Rodrigo è uscito indenne dallepurazione che è stata fatta al Bernardini: su di lui cerano varie squadre e la Roma sarebbe stata disposta anche ad ascoltare eventuali offerte ma poi, considerando che sugli esterni si è intervenuti con Piris, Balzaretti e Dodò, Rodrigo è rimasto proprio per la sua capacità di essere intercambiabile. Di tutte le intuizioni, più o meno felici, avute da Luis Enrique quella di schierarlo terzino si è rivelata giusta. Il brasiliano sa interpretare il ruolo con intelligenza: spinge quando serve ma capisce il momento in cui si deve difendere e, soprattutto, corre e corre e corre tantissimo sulla fascia. Merito di un fisico che, a 32 anni, si conserva ancora integro.
Taddei, daltro canto, lo allena costantemente: quando è a Trigoria spesso e volentieri si ferma qualche minuto più dei compagni sul campo per continuare a fare qualche giro di campo, spesso togliendo gli scarpini e indossando soltanto i calzini, oppure per divertirsi col pallone mentre nei periodi di vacanza in Brasile, approfittando di un fratello preparatore, non rinuncia mai allattività fisica per almeno un paio dore al giorno. Inoltre cura tantissimo lalimentazione e fa vita da atleta quasi «monacale», come disse una volta Luis Enrique. Lallenatore che si era presentato a Trigoria senza conoscerlo e che poi col passare delle settimane lo aveva citato come esempio di professionalità e dedizione al lavoro. Una dedizione che Rodrigo vuole continuare a mettere in campo per la Roma anche nei prossimi due anni: il suo contratto scade nel 2014, lui è pronto ad onorarlo pur sapendo che col passare del tempo e con lavvicendarsi dei giocatori gli spazi si riduranno al minimo. Lui non se ne cura. E si fa trovare pronto. Lo era il 21 dicembre 2011, quando ha segnato lultimo gol in giallorosso (ne ha messi a segno 28 in questi anni), e lo sarà anche domenica. Dal Bologna al Bologna, 253 giorni per dimostrare a tutti che lui cè sempre.