IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Avanti cè posto, tutti a bordo del pullman di Zeman, un carro dal quale dopo il brutto pari allesordio contro il Catania in molti si erano tenuti lontano. Era già partito il tormentone anti-boemo (e magari pro-Montella o addirittura replay di Ranieri), un ritornello ormai noto alle orecchie dellallenatore più
E che dire di Totti, giocatore già dato per morto che ha invece contribuito a smontare pezzo per pezzo le velleità di unInter che in molti (noi compresi) si erano affrettati a dare come anti-Juve per antonomasia. Il capitano gioca ovunque, torna indietro a difendere e distribuisce palloni come fosse a una scuola calcio: da manuale quello che ha mandato in porta Osvaldo per il gran gol del 2-1.
Già, proprio lui, il «cipolla» che in molti avevano già etichettato come bollito. Per non parlare di Tachtsidis e Castan che troppo in fretta erano stati messi tra i dubbi della stagione. Il rischio, ora è che gli eccessi della capitale, complici due settimane di nulla calcistico, alimentino così tanto le aspettative della piazza, da mettere Zeman &Co. nella condizione di esser costretti a vincerle tutte. Calma e gesso, perché quello arrivato da SanSiro è un solo bel segnale per il futuro, di fatto il primo strappo con il passato e lingresso in un nuovo pianeta: Zemanlandia, un posto dove si gioca il calcio divertendosi, a gran velocità e dove però non sempre (o quasi mai) si vince. Roma è pronta per questo!?Forse no, o almeno non tutta e sta proprio allallenatore boemo, primo attore di questa nuova avventura, convincere la Capitale che stavolta il miracolo può avvenire.