Zeman: «Roma come le big. I titolari? Si vedrà...»

05/08/2012 alle 10:40.

GASPORT (A. PUGLIESE) - Sarà anche vero che finora la Roma ha affrontato solo Liverpool e Rapid Vienna come avversari doc, ma a pensare alle sei vittorie (su sei) viene quasi da fare gli scongiuri. Troppo bello, soprattutto se paragonato all'avvio di stagione di Luis Enrique, che di questi tempi di schiaffi (premonitori) ne aveva già presi.



Stek e Pablo
E allora, meglio chiarire la posizione di Stekelenburg e Osvaldo, al centro di voci di mercato. «Per me Pablo è un giocatore importante e un titolare», anche se poi il boemo aggiunge: «Incedibile? Avete visto che giocatori considerati tali, poi sono stati ceduti». Ergo, attenzione fino al 31 agosto, anche se Osvaldo gli piace: «Lui e possono giocare centravanti ed esterno. Ma è più mobile». Chi sarà il centravanti dipenderà dall'avversario di turno, mentre in porta dovrebbe toccare a Stekelenburg: «È un ottimo . Non ho mai detto che non è adatto al mio gioco né pensato di cederlo. Ha saltato due partite per problemi fisici, tutto qui. Se è titolare? Non si sa, come non si sa se lo sarà . A lui ho detto di tenere meno la palla e di giocarla di più per aiutarlo a esprimersi meglio. Per me sono tutti titolari, poi bisogna vedere in partita chi è più adatto».



Difesa e futuro
Per ora Zeman è felice così, anche se dietro la Roma deve fare ancora qualcosa per compattare il reparto. «Si può migliorare in tutti i reparti, ma va bene anche così. Balzaretti è stata una mia scelta, lo cercavano tutti. Dodò mi aspettavo di averlo dall'inizio, ma ha problemi legati all'operazione, spero ritorni presto». Al centro, intanto, sta lavorando per portare almeno un altro titolare. «Ma io lì ho anche molta fiducia in Romagnoli: è giovanissimo, ma sta facendo molto bene e può far parte della rosa». Una cosa comunque è certa, difficilmente nel futuro di Zeman si vedrà difensore. «L'ho trovato bene, pensavo molto peggio. Il suo ruolo? Mediano centrale, ma anche mezzo o sinistro, a seconda delle situazioni». E chissà, allora, che Daniele non torni a giocare più vicino alla porta. Sarebbe l'ultima grande spallata al credo di Luis.