Roma, un pieno d’amore per Zeman e De Rossi

20/08/2012 alle 09:49.

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Aveva più capelli, qualche chilo in meno, il viso già segnato. Tredici anni dopo l’ultima volta, Zdenek Zeman è tornato a sedere sulla panchina dell’Olimpico. Non da avversario, come nel 2004, quando nello stadio che più sente suo era tornato a giocare contro la Lazio

C’era la fila, ieri, davanti all’unico rivenditore vicino allo stadio, proprio alle porte dell’Ostello della Gioventù, dove oggi comparirà per difendersi dalle accuse del calcio scommesse. Un gioco del destino che sembra quasi evocare la rinnovata rivalità tra Zeman e la , filo conduttore che lega la Roma di oggi a quella di 13 anni fa: allora il doping, oggi uno scandalo che i colori bianconeri li tocca di riflesso, ma che non ha impedito al tecnico di Praga di riaccendere il focolaio «Le parole di Elkann? Dico solo che la negli ultimi anni non ha offerto un esempio positivo», l’ultima puntura di ieri sera.

A riannodare i lacci della memoria, anche la vecchia amicizia con Francesco . Aveva aperto e chiuso lui, con due gol, l’ultima volta di Zeman romanista all’Olimpico, contro il Cagliari, il 16 maggio ’99: finì 3-1. La storia li ha riavvicinati, e anche se si è dovuto accontentare di vedere segnare Osvaldo, Bradley e Zeman gli ha comunque restituito il ruolo di esterno a sinistra, che dovrà accompagnarlo nelle ultime stagioni della carriera. Dopo, inizierà l’era : resterà, lo ha chiesto la gente esponendo uno striscione inequivocabile (« non si tocca»), e lo ha certificato la Roma con una promessa sottoscritta davanti ai 35 mila presenti: «Daniele giocherà qui per sempre». Merito, forse, del clima da festa, dell’atmosfera di Zemanlandia. Che, a Roma, mancava da 13 anni.