Destro-El Shaarawy, gioca il futuro

15/08/2012 alle 11:13.

LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - La notte di Ferragosto è così giovane che sembra una selezione da talent show, una prova di ballo per debuttanti bravini dal curriculum striminzito, determinati a imbarcarsi nell’avventura che porterà l’Italia in Brasile per la Confederations Cup fra un anno, e per il Mondiale fra due, se

Divisa speciale, solo per stasera: la Puma celebra il trentennale del Mundial vinto da Bearzot con un’edizione da collezione, numero old style e niente nome sulle spalle, omaggio ai tempi di Pablito. Età media sensibilmente abbassata, senza i reduci della Supercoppa e gli infortunati (l’ultimo, Balotelli, si è arreso domenica alla congiuntivite), ma ci sarà spazio per pochi. Verratti debutterà nella ripresa, «per il resto non ho pensato a molti cambi», dice Prandelli. Sperimentale anche l’Inghilterra, che ritrova Lampard e Carrick ma perde anche Walcott (a casa erano già Hart, Cole, Terry, Johnson, Gerrard, Parker, Rooney, Welbeck, Oxlade-Chamberlain, Sturridge e Barry). Il ct azzurro si aspetta risposte importanti dall’attacco, riportato al tridente già provato all’inizio del suo biennio. Diamanti partirà a destra, poi potrà accentrarsi, ma il modulo è una tavola apparecchiata per Mattia e Stephan El Shaarawy, prima volta in azzurro per entrambi, 41 anni insieme, due stagioni e 14 gol in A per il primo, una con due reti per il secondo. Pezzi da Novanta, inteso come decennio di battesimo. Più che il futuro, sono il presente:

 
è stato il protagonista di una telenovela estiva e fin qui è l’unico colpo di un mercato povero, El Shaarawy è l’uomo su cui il Milan ha investito in tempi di spending review, riscattandolo dal e ritoccandogli il contratto fino al 2017. Il ragazzo con la cresta ieri parlava da veterano: «Sono qui per andare in Brasile, il tridente mi favorisce, amo partire da sinistra. Senza Ibra avrò più spazio in rossonero, ma mi auguro non vada via Cassano. Lui è un punto fermo per il Milan e la Nazionale ». Un salvagente lanciato al grande assente di stasera, che non vuole mollare la Nazionale ma di certo non è più il perno intorno a cui Prandelli costruisce il progetto, altrimenti non partirebbe dal . «Questo modulo può variare in base alla posizione di Diamanti e rappresenta un’alternativa anche per le prossime gare ufficiali», spiega il ct. «Ho chiesto ai ragazzi di immedesimarsi subito nello spirito azzurro. Non siamo l’àncora di salvezza del nostro calcio, ma l’Europeo ci ha lasciato impressa l’immagine indelebile della nostra qualità di gioco e dello spettacolo positivo che possiamo dare. Ripartiamo da lì». Nel cuore della difesa la strana coppia mancina Ogbonna- Astori, a centrocampo il ritorno di Aquilani dopo nove mesi. Nell’82 era già nato solo Balzaretti, in dubbio per sovraccarico muscolare. Se non ce la fa, debutta Peluso. Ragioniere, ha inventato un social network riservato ai calciatori, una sorta di della pedata. Altro segno dei tempi, nella notte giovane di
Berna.