CORSPORT (R. MAIDA) - Nelle tre amichevoli estive disputate fin qui, Zdenek Zeman ha impiegato 29 uomini. Con il boemo sono scesi in campo i tre portieri a disposizione: Lobont è quello che ha accumulato più minuti rispetto a Stekelenburg e al nuovo arrivato Svedkauskas, anche perchè lolandese ha iniziato dopo la
La pausa però è stata taumaturgica: ha distratto gli austriaci e concesso alla Roma, affannata dalle corse del mattino, di tirare il fiato. E così un errore in uscita dallarea dellimpronunciabile Schimpelsberger ha consegnato a Pjanic un pallone comodo, da spedire in rete con delicatezza: un destro di piatto sullangolo lontano del portiere subentrato, che ha meritato il boato dei 500 romanisti del settore ospiti senza frenare i cori incessanti dei colleghi viennesi.
DIFESA - La fine del ritiro in Alto Adige consegna una certezza a Zeman: Nicolas Burdisso è indistruttibile. Lo scetticismo che circondava il suo completo recupero dopo linfortunio di novembre è stato spazzato via come le nubi di Riscone nellultimo allenamento di ieri mattina. Anche a Vienna, Burdisso ha dimostrato di essere tra i più in forma rimanendo in campo e lottando fino allultimo minuto. Ha concesso qualche centimetro a Boyd sul gol del Rapid, è vero, ma in quella situazione non era semplice intervenire. Tanto più che lavversario ha segnato un gol pazzesco in sforbiciata.
Complessivamente, la difesa ha sofferto linferiorità atletica rispetto agli austriaci. Soprattutto Taddei nel primo tempo è sembrato in difficoltà. Come il baby Romagnoli, che è stato un po goffo nellazione del gol e in generale ha patito il salto dalle partite giovanili a uno stadio riempito da 17.000 persone che non smettono un attimo di cantare. In progresso invece Rosi, più attento e propositivo rispetto allamichevole contro il Severin. Un po incerto infine Lobont, che nel finale ha concesso lesordio nella Roma al giovane Svedkauskas. Aspettando Stekelenburg, che aveva un affaticamento ma si augura di conquistare in fretta il posto da titolare. Sulla scelta del portiere, Zeman deve ancora esprimersi.
CENTROCAMPO - Florenzi e Pjanic sono già pronti per Zeman. E con loro, si è mosso discretamente anche il nuovo acquisto Bradley che nelle prossime settimane giocherà da intermedio, visto che il regista sarà De Rossi con Tachtsidis alternativa. Il centrocampo funziona ed è stato produttivo anche nel secondo tempo, quando sullasse verticale Simplicio-Pizarro la Roma ha vinto la partita contro il Rapid.
Ma la grande novità della squadra è Alessandro Florenzi. Si era già fatto apprezzare nelle altre amichevoli, specialmente la prima contro la selezione della Val Pusteria, è arrivata la conferma in Austria. Facilitato dalla corporatura agile, che gli consente di essere già in buona forma, interpreta alla perfezione i concetti zemaniani: corsa, intensità, pressing, inserimento. Gli manca a volte la lucidità nellultimo passaggio ma tutto è migliorabile, di pari passo con la condizione atletica.
Lo stesso discorso vale per Pjanic, che però non è una scoperta per la Roma. Aveva segnato la prima rete dellanno, si è ripetuto con il gol dapertura a Vienna. La sua capacità di intendersi al volo con Totti negli scambi di posizione sulla sinistra, quando la squadra acquisirà dimestichezza con le sovrapposizioni e la profondità, sarà una delle armi più intriganti del gioco di Zeman.
ATTACCO - Osvaldo è il centravanti della Roma? In questo momento sì. Il fatto è che, sempre in questo momento, non vede la porta. Niente di preoccupante, per un attaccante che ha un fisico massiccio. Però bisogna prenderne atto: contro il Rapid, Osvaldo ha sbagliato un gol di testa a due metri dal portiere, su un bel cross di Florenzi. Peccato perché laggressività è buona, limpegno è massimo. Serve più qualità. E arriverà.
Ancora più deludente Lamela. Ha giocato di nuovo spalle alla porta, contro le indicazioni di Zeman, senza mai trovare lo spunto: sostituito nellintervallo, non ha praticamente lasciato tracce. Sembra un ragazzo smarrito. Molto di più, nonostante un secondo tempo da villaggio vacanze, hanno messo in campo Bojan e Nico Lopez. Bojan ha tirato due volte in porta, rimandando il gol che già gli era sfuggito contro i rumeni del Severin. Lopez ha cercato i soliti guizzi sulle fasce: uno, che gli è riuscito, ha seminato il panico nella difesa austriaca.
In tutto questo, non è stato dimenticato Totti. Ma un campione di quasi 36 anni che difende palloni, distribuisce gioco, calcia in porta (punizione parata con fatica), inventa passaggi filtranti, corre dietro agli avversari, entra pulito in scivolata sul limite dellarea della Roma, non è semplicemente un attaccante: è tutto.