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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - «I calciatori italiani costano troppo». Così poco più dun mese fa Baldini giustificava, seppur indirettamente, la linea poi certificata da un mercato dalla spiccata tendenza esterofila. La Roma è una terra straniera:
Poi, una serie di arrivi da fuori: Dodò, Castàn oggi a Roma e il rientrante Marquinho, costati una decina di milioni, cui sommare i 3,7 (più la metà di Stoian) spesi per lamericano Bradley. Che da ieri, dopo aver raggiunto Riscone, è ufficialmente giallorosso. Il saldo totale recita quasi 14 milioni spesi per giocatori stranieri, contro i 13,3 incassati dalla partenza di un italiano, Borini. E altri ne partiranno: Greco vicino allOlympiacos (ma occhio al Pescara), Bertolacci andrà al Genoa in comproprietà, ma solo dopo un rinnovo ogni ora più esoso. Problema che si risolverà domani, liberando Tachtsidis, da 10 giorni a Roma.
Se poi dovesse andare in porto laffare Jung con lEintracht partirebbe anche Rosi, sempre al Genoa (che strizza locchio a Borriello). Il segno di una nuova linea: nellundici di Zeman, al momento, gli unici italiani sarebbero Totti e De Rossi. Una retromarcia rispetto al passato: la squadra dello scudetto 2001 aveva 4 titolari italiani più Montella. Nel 2008 con Spalletti, 5 prodotti locali stabilmente in campo più il jolly Cassetti, cifre analoghe a quelle della Roma seconda nel 2010, con Totti e Toni. Da ieri però un altro italiano è più vicino: Destro, in ritiro con il Siena a unora e mezza da Riscone. Sabatini proverà a chiudere il colpo, Milan permettendo.