GASPORT (M. BREGA /L. TAIDELLI) - Il cambio di rotta è arrivato all'improvviso, dopo una giornata di inseguimenti, ripensamenti e ultimatum. Il Siena ha deciso di riscattare la metà di Mattia Destro per 1,3 milioni. E così ora il giocatore è diviso tra Genoa e Siena. La scelta della squadra di Mezzaroma destabilizza tutto.
La Juve torna in gioco Ogni abbozzo di accordo finisce in un vortice che rimescola il calderone perché torna prepotentemente in gioco la Juventus, che invece nel pomeriggio pareva tagliata fuori di fronte alle posizioni forti di Inter e Roma nei confronti del Genoa. Ora infatti per avere tutto Destro i nerazzurri dovranno parlare con due squadre. E dire che fino a poche ore prima si stava andando in un'altra direzione. Con l'Inter e il Genoa intenti a discutere dell'affare mentre si parlavano di Longo (ora tutto nerazzurro) e Kucka (ora tutto genoano). E da Roma arrivavano segnali precisi, supportati dal fatto che Borini (a metà con il Parma) sarebbe vicino a essere ceduto dal Liverpool.
La carta Borini I Reds sarebbero pronti a offrire 12 milioni per l'ex Chelsea. Giusto la stessa cifra che la Roma, quando si pensava che tornasse tutto rossoblu, aveva offerto per Destro, aggiungendoci la comproprietà di due giovani tra Bertolacci, Florenzi e Piscitella. Gli stessi giallorossi però già beffati a fine maggio sul fronte Palacio non lascerebbero andare Borini se non saranno certi di arrivare a Destro.
Vertice a sei E qui entrava in scena l'Inter, che continuava ad avere il pallino, forte di una stretta di mano tra i presidenti che risale a due mesi fa. Ieri lo stesso Moratti è sceso in campo, aggiungendosi a Branca e Ausilio nel vertice che si è tenuto nel tardo pomeriggio a due passi dalla sede del Milan. Per il Genoa erano presenti Preziosi, il vicepresidente Zarbano e il d.s. Capozucca. L'Inter di fatto aveva capito che l'offerta della Roma non era un bluff e quindi le sarebbe rimasto ben poco tempo per decidere se e come (possibile anche la comproprietà) affondare il colpo, forte degli ottimi rapporti tra i presidenti, con Preziosi che vorrebbe mantenere la parola data. Moratti di fatto avrebbe dovuto decidere in fretta se mollare la presa su un talento che peraltro era suo (ceduto nel gennaio 2011 nell'ambito dell'operazione Ranocchia) o se alzare la posta in contanti malgrado all'orizzonte non ci sia nessuna cessione immediata con cui fare cassa. Anche se Castaignos e il West Ham sono molto vicini.
Colpo di scena Il tutto però è saltato col colpo di scena poco prima di mezzanotte. Annunciato in effetti da un intoppo mattutino. Quando sembrava tutto fatto tra Genoa e Siena per una valutazione di 7,5 milioni della metà con il Grifone che avrebbe comprato Rossettini e i giovani Rizzo e Ginocchi, mentre al Siena sarebbero arrivati in comproprietà Polenta e Cofie. Prima però quest'ultimo si è opposto al trasferimento. Sembrava una cosa da poco, invece è arrivato il ribaltone. Con la probabile regia occulta della Juventus. Ecco perché il mazzo viene completamente rimescolato, con l'Inter nella morsa della Roma e della stessa Juve. E i colpi di scena non sono certo finiti.