Montella: La Roma? La mia debolezza

14/05/2012 alle 10:27.

CORSPORT (A. MAGLIE) - Vincenzino saluta. « La Roma è la mia debolezza ». Ormai è il segreto di Pulcinella: lo sa bene anche il presidente, Nino Pulvirenti che non pensava di dover scegliere anche un nuovo allenatore dopo aver chiamato un altro amministratore delegato. « Alternative? Non le ho prese in considerazione per un motivo semplicissimo:

PACATEZZA - L’Aeroplanino che scalda i motori per volare a Roma, fa sfoggio di pacatezza: « Sì, sento parlare ma di serio non c'è nulla [...]. Al momento sono solo voci », ripete. Ma nel frattempo le parole di confermano che le voci si stanno trasformando in fatti: « Spero che la Roma chieda anche a me la disponibilità » e accompagna la risposta con un sorrriso ammiccante. Il fatto è che lui è pronto ad andare via. E lo dice con chiarezza: « E' un discorso che va affrontato. A Catania mi trovo particolarmente bene e con certe persone vicine alla squadra ho un rapporto di amicizia, chiaro e sereno. E' stata una stagione esaltante, la squadra ha grande potenzialità. Per ora non c'è niente di concreto. In questi mesi ci sono stati messaggi lanciati da altri club ma io non li ho mai raccolti per rispetto nei confronti della mia società. Ma... ».


DEBOLEZZA - Nella vita c'è sempre un «ma» e il suo «ma» è un po' più al nord e si materializza all'ombra del Cupolone. Lo ammette, senza peli sulla lingua e senza giri di parole: « La Roma è la mia debolezza non soltanto per la mia storia da calciatore, per la mia vicenda professionale, ma anche per

«Ho un contratto e voglio rispettarlo qui a Catania sono stato benissimo, tutto questo mi lusinga»

questioni familiari. A Roma, ad esempio, ero abituato a portare i miei figli a scuola. Al momento non ci sono che voci. Ad oggi di reale non c'è nulla. Con Pulvirenti c'è un grande rapporto, ci incontreremo per valutare ».

Sa bene che Roma non è passeggiata: piazza complessa. Afferma: «I rischi ci sono dappertutto, questo mestiere non ti permette di gioire. Se non parti bene rischi dappertutto ». Non vuole forzare i tempi ma sa che a volte i tram vanno presi: « Le mie scelte sono state sempre ponderate. So aspettare. Però, in determinate situazioni... ». Quali situazioni? L’autorevolezza del club che si presenta? Nega: « Non è la paura di perdere la grande squadra che mi sollecita a compiere determinate scelte. E' la paura di perdere delle situazioni che mi convince in un senso o in un altro. L'anno scorso pensavo che il mio futuro di allenatore sarebbe stato lontano da Roma. Ora penso che le situazioni possano essere diverse. In ogni caso, ripeto, non c'è nulla concreto: so di avere un contratto e ho intenzione di rispettarlo. Ci vedremo col presidente e cercheremo di capire cosa si può fare