CORSERA (A. ARZILLI / A. RAVELLI) - Si chiama riunione tecnica: qualche ora prima della partita, i giocatori e lallenatore si ritrovano per parlare di schemi, atteggiamento in campo, compiti difensivi, diagonali. Ma per Filippo Carobbio ex centrocampista di AlbinoLeffe, Grosseto, Siena e uno dei principali «pentiti» nellinchiesta sul calcioscommesse
Per ora contro Conte ci sono solo le parole di Carobbio. Nessun altro dei giocatori del Siena presenti quel giorno (tra cui Terzi, Ficagna e Vitiello) ha confermato. Ma Carobbio è considerato affidabile dalla Procura di Cremona. Se fosse creduto anche dai federali, Conte rischierebbe più dellanno di squalifica per omessa denuncia: per Carobbio, non solo sapeva, ma ha anche partecipato. Ci sono gli estremi per individuare un illecito. E, in questi casi, si parla anche di tre anni di stop. Ma, dato che non girano soldi, né scommesse clandestine, non cè nessun reato penale.
La riunione tecnica Leggiamo le parole di Carobbio. «In Novara-Siena del 3/4/2011 ci fu un accordo per far finire la gara in parità, in effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara; lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto laccordo con il Novara per il pareggio». In questo passaggio Carobbio lascia intendere che Conte avesse informazioni dirette. Poi prosegue: «Non sono certo di chi per primo si accordò, comunque Drascek venne nel nostro albergo in ritiro e parlò con Vitiello. Credo che quello sia stato il primo contatto, ma poi laccordo è stato comunicato a tutti, visto che, come precisato, se ne parlò anche durante la riunione tecnica con lallenatore». Poi Carobbio, a domanda della Procura, spiega nel dettaglio: «Alla riunione tecnica partecipavano lallenatore, il vice allenatore, il preparatore dei portieri e il collaboratore tecnico».
La seconda partita Non è finita qui. Carobbio coinvolge tutta la dirigenza del Siena e di conseguenza anche i vertici societari pure per la seconda partita, con lAlbinoLeffe a Bergamo (finita 1-0). «Al termine della gara Siena- AlbinoLeffe dell8/1/2011, lallenatore in seconda Stellini chiese ame e Terzi di contattare qualcuno dellAlbinoLeffe per prendere accordi sulla partita di ritorno, in modo da lasciare i punti a chi ne avesse avuto maggiormente bisogno. Ne parlai con Garlini, un senatore dellAlbinoLeffe e Terzi ne parlò con Bombardini: entrambi mostrarono la loro disponibilità. Nel tardo pomeriggio, o in serata del giorno prima della gara del 29/5/2011 ci fu un ulteriore incontro fuori dal nostro albergo dove vennero Luigi Sala, Dario Passoni e Mirko Poloni, questultimo collaboratore tecnico dellAlbinoLeffe, che si incontrarono con me, Nando Coppola e un altro. Ci accordammo di concedere i punti allAlbinoLeffe che ne aveva bisogno per andare matematicamente al playout, ma chiedemmo di limitare la vittoria a un solo gol di scarto (...).
Preciso che in settimana si parlò molto in società tra calciatori, allenatore e società, dellaccordo raggiunto con lAlbinoLeffe, in quanto alcuni avrebbero voluto tentare di vincere, nella speranza di arrivare primi e conseguire il premio primo posto (qualora lAtalanta non avesse vinto), poi alla fine fummo tutti daccordo, squadra e allenatore, di lasciare il risultato allAlbinoLeffe». Sembrerebbe già tutto chiaro, ma Carobbio lo specifica ulteriormente: «È evidente che, poiché tutte le componenti tecniche partecipavano a tali discorsi, la società ne fosse al corrente. Ricordo, peraltro, nel caso, di averne anche parlato con Daniele Fagiano, che è un dirigente, braccio destro di Perinetti». Prassi consolidata Daltronde, questo, per Carobbio, non è un fatto né isolato né raro. «Comè noto agli addetti ai lavori, nel mondo del calcio lamaggior parte delle ultime gare di campionato sono combinate e non solo dai calciatori, ma anche dalle società ». Si tratta di «una prassi consolidata ». Per questo Carobbio si sente «parte di un meccanismo molto più grande di me». Che rischia di stritolare anche lallenatore che ha appena vinto lo scudetto