IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Ore 13:12: la Curva Sud scrive "Buon pranzo a tutti". E il pranzo della domenica non va di traverso alla Roma e ai suoi tifosi: in una giornata in cui lOlimpico è pieno di bambini, alla squadra di Luis Enrique era chiesta solo una cosa: vincere. Per portarsi a meno 4 dal terzo posto, per
Primo tiro in porta dopo neanche un minuto: doppio colpo di tacco Osvaldo, Totti, pallone a Simplicio che tenta da fuori e manda il pallone di poco sopra la traversa. Lazione si ripete 5 minuti dopo, la Roma tiene palla ma al 18 è il Novara a passare in vantaggio con Caracciolo che di testa anticipa De Rossi e beffa Stekelenburg ingannato dalla deviazione del palo.
Sei minuti e la Roma pareggia: cross di Osvaldo dalla destra (Luis Enrique poco prima aveva invertito lui e Bojan, che si sono poi ricambiati la posizione varie volte) e di testa Marquinho stacca più in alto di tutti e batte Ujkani. La partita della Roma comincia al 24.
E infatti, dopo 10 minuti, la Roma rimette le cose a posto: assist di Totti da calcio dangolo, Osvaldo la mette di testa allangolino e fa 2-1. Decimo gol in campionato per lui, superato Borini (9 in A più uno in Coppa Italia). Litalo-argentino è ispirato e dopo 4 minuti su cross di José Angel la prende ancora di testa, stavolta spalle alla porta, e stampa il pallone sulla traversa. I giallorossi fanno la partita ma il Novara quando avanza si fa pericoloso tra palloni vaganti in area e un colpo di testa di Lisuzzo che però stavolta Stekelenburg blocca con facilità. Osvaldo è una furia, riceve un pallone da Bojan, lotta coi centrali del Novara, si gira e tira ma il suo destro termina di poco fuori.
Il primo tempo finisce così, il secondo si apre con Caracciolo che brucia ancora De Rossi e con la punta del piede tenta di sorprendere il portiere della Roma senza però riuscirci. Brividi sullOlimpico, complice anche qualche nuvola di troppo, e complici anche le dormite di Kjaer che si fa saltare da Jeda che per un soffio non beffa Stekelenburg.
Dopo dieci minuti la Roma però fa 3-1 e lo fa con Simplicio che sotto la Sud, dopo una ribattuta di Fontana su Marquinho, beffa il portiere del Novara con uno splendido pallonetto che gli vale, quando Luis Enrique lo toglie dopo un paio di minuti per via di un problema muscolare, la standing ovation dellOlimpico. Ci prova anche Totti dal limite dellarea ma il suo destro termina di poco a lato. Lui impreca, la Sud canta "Un capitano, cè solo un capitano" e poi "Totti Totti Totti gol".
Il passaggio era di Bojan che al 15 cerca e trova la gloria personale con un destro a incrociare: bacio e maglietta dedicata ad Abidal per lui, linflessibile Romeo lo ammonisce e Luis Enrique, come per Simplicio, gli regala lovazione dello stadio mettendo al suo posto Lamela. La Roma sembra smettere di giocare, il Novara però prova ad affacciarsi dalle parti di Stekelenburg e al 32 Morimoto, come da tradizione già dai tempi di Catania, scatta in fuorigioco, beffa in velocità la retroguardia giallorossa e fa 4-2. Tre minuti più tardi festival degli errori tra Lisuzzo e Fontana, Lamela è bravo ad approfittarne ma poi il suo tiro a porta vuota è troppo debole e facile preda dei difensori del Novara. Luis Enrique cambia ancora a 10 minuti dalla fine: fuori Totti dentro Viviani, con Marquinho che si sistema nella posizione di trequartista. Il brasiliano è in giornata di grazia e a un minuto dal termine ci riprova di testa ma trova Fontana che manda il pallone sulla traversa. Il quinto è gol è nellaria e arriva con un sinistro a girare di Lamela, che esulta urlando tutta la sua gioia dopo mesi difficili. Gioia mista a rabbia. Il suo urlo sotto la Sud è lurlo di tutta la Roma, che gioca, segna, soffre e rimonta e, soprattutto, si rimette in corsa per lEuropa.