Rimonta da Champions, cinquina!

02/04/2012 alle 10:33.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Ore 13:12: la Curva Sud scrive "Buon pranzo a tutti". E il pranzo della domenica non va di traverso alla Roma e ai suoi tifosi: in una giornata in cui l’Olimpico è pieno di bambini, alla squadra di Luis Enrique era chiesta solo una cosa: vincere. Per portarsi a meno 4 dal terzo posto, per

Primo tiro in porta dopo neanche un minuto: doppio colpo di tacco Osvaldo, , pallone a Simplicio che tenta da fuori e manda il pallone di poco sopra la traversa. L’azione si ripete 5 minuti dopo, la Roma tiene palla ma al 18’ è il Novara a passare in vantaggio con Caracciolo che di testa anticipa e beffa Stekelenburg ingannato dalla deviazione del palo.

Sei minuti e la Roma pareggia: cross di Osvaldo dalla destra (Luis Enrique poco prima aveva invertito lui e Bojan, che si sono poi ricambiati la posizione varie volte) e di testa Marquinho stacca più in alto di tutti e batte Ujkani. La partita della Roma comincia al 24’.

E infatti, dopo 10 minuti, la Roma rimette le cose a posto: assist di da calcio d’angolo, Osvaldo la mette di testa all’angolino e fa 2-1. Decimo gol in campionato per lui, superato (9 in A più uno in Coppa Italia). L’italo-argentino è ispirato e dopo 4 minuti su cross di José Angel la prende ancora di testa, stavolta spalle alla porta, e stampa il pallone sulla traversa. I giallorossi fanno la partita ma il Novara quando avanza si fa pericoloso tra palloni vaganti in area e un colpo di testa di Lisuzzo che però stavolta Stekelenburg blocca con facilità. Osvaldo è una furia, riceve un pallone da Bojan, lotta coi centrali del Novara, si gira e tira ma il suo termina di poco fuori.

Il primo tempo finisce così, il secondo si apre con Caracciolo che brucia ancora e con la punta del piede tenta di sorprendere il della Roma senza però riuscirci. Brividi sull’Olimpico, complice anche qualche nuvola di troppo, e complici anche le dormite di Kjaer che si fa saltare da Jeda che per un soffio non beffa Stekelenburg.

Dopo dieci minuti la Roma però fa 3-1 e lo fa con Simplicio che sotto la Sud, dopo una ribattuta di Fontana su Marquinho, beffa il del Novara con uno splendido pallonetto che gli vale, quando Luis Enrique lo toglie dopo un paio di minuti per via di un problema muscolare, la standing ovation dell’Olimpico. Ci prova anche dal limite dell’area ma il suo termina di poco a lato. Lui impreca, la Sud canta "Un capitano, c’è solo un capitano" e poi " gol".

Il passaggio era di Bojan che al 15’ cerca e trova la gloria personale con un a incrociare: bacio e maglietta dedicata ad Abidal per lui, l’inflessibile Romeo lo ammonisce e Luis Enrique, come per Simplicio, gli regala l’ovazione dello stadio mettendo al suo posto Lamela. La Roma sembra smettere di giocare, il Novara però prova ad affacciarsi dalle parti di Stekelenburg e al 32’ Morimoto, come da tradizione già dai tempi di Catania, scatta in fuorigioco, beffa in velocità la retroguardia giallorossa e fa 4-2. Tre minuti più tardi festival degli errori tra Lisuzzo e Fontana, Lamela è bravo ad approfittarne ma poi il suo tiro a porta vuota è troppo debole e facile preda dei difensori del Novara. Luis Enrique cambia ancora a 10 minuti dalla fine: fuori dentro Viviani, con Marquinho che si sistema nella posizione di trequartista. Il brasiliano è in giornata di grazia e a un minuto dal termine ci riprova di testa ma trova Fontana che manda il pallone sulla traversa. Il quinto è gol è nell’aria e arriva con un sinistro a girare di Lamela, che esulta urlando tutta la sua gioia dopo mesi difficili. Gioia mista a rabbia. Il suo urlo sotto la Sud è l’urlo di tutta la Roma, che gioca, segna, soffre e rimonta e, soprattutto, si rimette in corsa per l’Europa.