IL ROMANISTA (V. META) - Finisce con un gol e un punto a testa il derby che doveva decidere le sorti del girone C: la Roma resta seconda - non ancora per molto, visto che ha due gare da recuperare - e come allandata si ritrova con in mano un pareggio dopo essere stata in vantaggio fino allo scadere.
De Rossi, che per loccasione recuperava anche Viviani e Piscitella, forse per lultima volta prima delle final-eight, conferma in blocco lundici di partenza della finale di Coppa Italia preferendo Politano a Nico Lopez sulla destra. Bollini risponde con il solito 4-3-3, in cui i tre davanti (Barreto, Vivacqua e Rozzi) nel primo tempo si scambiano continuamente la posizione. La Lazio parte forte già dopo una manciata di secondi Pigliacelli deve allungarsi per alzare in angolo un sinistro da fuori di Onazi. La risposta della Roma è in una bella azione avviata sulla destra da Sabelli, cross in mezzo per la conclusione di Tallo, Berardi respinge distinto, sulla palla arriva Piscitella ma il suo sinistro termina fuori. Al 7 ci prova Rozzi, stop e tiro con il sinistro che non sorprende Pigliacelli, poi altra buona combinazione Tallo-Viviani-Verre, il numero otto ci prova dal limite e per poco non trova la porta. Al quarto dora la Lazio centra lincrocio dei pali con un bel destro a giro di Cataldi, mentre al 23 un grandissimo intervento di Berardi toglie dal sette un destro dal limite di Ciciretti e un minuto dopo il portiere dice di no a un colpo di testa di Orchi su cross di Sabelli. Il primo e il secondo miglior attacco dItalia si sbloccano soltanto nella ripresa: minuto numero quattro, Politano va via sulla fascia destra e crossa, tocco di Piscitella e destro vincente di Tallo, al quindicesimo centro stagionale. La Lazio accusa il colpo, ma la Roma non ne approfitta (alta una punizione di Viviani, fuori di un soffio un bel colpo di testa di Barba) e allo scadere viene punita da una disattenzione in difesa che lascia Emmanuel libero di mettere la palla allangolino con il destro. Nel recupero la palla della vittoria capita a Verre, che cerca un dribbling di troppo e finisce per alimentare solo i rimpianti.