È cresciuto studiando Roberto Carlos

22/03/2012 alle 09:49.

IL ROMANISTA (P. M. COLETTI) - Walter Sabatini ha scelto: il primo rinforzo per la Roma che verrà, quella che dovrà dare concretezza alla rivoluzione, è Josè Rodolfo Pires Ribeiro, in arte Dodò. Terzino sinistro brasiliano con passaporto portoghese, Dodò è, ovviamente, giovanissimo essendo nato a Campinas il 6 febbraio 1992.

Tanto talento, grande personalità e al centro delle attenzioni dei più grandi club europei, Ferguson 2 anni fa lo voleva portare a Manchester, tutte caratteristiche che lo rendono perfetto per far parte del progetto giallorosso. Un fisico non imponente, 177 cm d’altezza, caratteristica non fondamentale per entrare nelle grazie di Luis Enrique, Dodò è di proprietà del Corinthians, società nella quale ha svolto la classica trafila nella formazione primavera fino ad arrivare all’esordio in prima squadra a soli 17 anni e 9 mesi.

Un predestinato Dodò. A dargli la gioia dell’esordio fu Mano Menezes, attuale allenatore della Seleçao. E Dodò vuole sfruttare il fatto che il ct lo conosce per riuscire ad indossare la maglia numero 6 al Mondiale del 2014. Quella stessa maglia che fu di un altro maestro di Dodò: Roberto Carlos. Compagni di squadra nel Corinthians nel 2010, l’ex terzino di Inter e Real ha insegnato l’arte della fascia al giovane Dodò. L’attuale giocatore/ dell’Anzhi se lo è cresciuto e gli ha pronosticato un grande futuro. Futuro che il giovane terzino ha iniziato a disegnarsi fin da subito: il primo gol nel Brasilerao lo ha siglato il 4 settembre 2011 con la maglia del Bahia, squadra alla quale è stato ceduto in prestito a partire da gennaio dell’anno scorso.

Nel club di Salvador oltre ad aver trovato la via del gol, Dodò è riuscito anche ad affermarsi come titolare, collezionando ben 15 presenze. Almeno fino al 16 novembre, data di Internacional-Bahia, giorno in cui il giovane terzino ha subito un brutto infortunio: una lesione del del ginocchio che lo costringerà a star fermo almeno fino a fine maggio. Per curarsi Dodò è tornato a casa, nel Corinthians. Nonostante la giovane età l’erede di Roberto Carlos può contare già 4 trofei nella sua bacheca: una Coppa del Brasile con la maglia del Corinthians, due Coppe Sendai con la Seleçao Under 19 e un Campionato sudamericano di calcio con la Seleçao Under-17, nel quale si è reso protagonista con un gol contro la Bolivia. In totale con la maglia verdeoro fino ad ora ha collezionato 10 presenze, di cui 7 con l’Under-17, con la quale ha svolto anche un mondiale, e 3 con l’Under-20.

Il ventenne, più “vecchio” di Lamela di un solo mese, ha qualcosa in comune con il talento argentino. Entrambi da piccoli hanno rifiutato un grande club europeo. Così come El Coco da piccolo rifiutò il , anche Dodò a 17 anni disse di no ad una chiamata di Sir Alex Ferguson. Poco più di due anni fa i dirigenti del Manchester United decisero di fargli fare uno stage di 15 giorni in Inghilterra e alla fine gli comunicarono la decisione di confermarlo, pronti anche a pagare una clausola non indifferente di ben 6 milioni di euro. La risposta di Dodò fu spiazzante: no grazie me ne trono a casa da Ronaldo e Roberto Carlos. Personalità da vendere. Alla Roma ora ha detto sì, è convinto che possa rappresentare davvero il futuro della fascia sinistra giallorossa. Garantisce Ferguson, mica male.