GASPORT (M. CECCHINI) - C'è un piccolo romanzo in questo spettacolare 4-2 che santifica il Cagliari a spese di una Roma (troppo) spregiudicata, anche se penalizzata in un paio di episodi che alla fine incidono. La lista dei protagonisti si apre con Thiago Ribeiro, preferito a Ibarbo e mattatore con una gran doppietta; prosegue con Pinilla, in rete all'esordio casalingo, e si allunga con Juan, in gol nel giorno del suo 33° compleanno. Ma anche i numeri narrano la loro verità. Quattro sono i gol
Fasce & calci piazzati Ballardini sceglie Thiago Ribeiro, più utile in copertura, mentre Luis Enrique rilancia Josè Angel e dà fiducia a Borini. Entrambe le squadre pressano alto, costringendo le difese a giocare lungo per scavalcare la mediana. Tutto sommato chi si muove meglio è il Cagliari, che sfonda più facilmente sulle fasce: a sinistra Thiago Ribeiro e Agostini mettono in crisi Rosi e Kjaer, costringendo l'allenatore spagnolo a invertire Lamela e Borini per far sì che «l'azzurrino» dia una mano in copertura, mentre dall'altro lato tocca a Pisano (con Cossu in appoggio) far patire Josè Angel. Insomma, i sardi allargano meglio il campo, utilizzando Conti (spesso sulle zolle di Totti) e Cossu (a disturbo di Gago) per innescare le torri di Pinilla e gli inserimenti di Thiago. Ne viene fuori una singolarità: il Cagliari operaio segna su manovra e la Roma dei palleggiatori replica su calcio piazzato. Aprono subito le danze i sardi proprio con Thiago che, lanciato da Conti, si libera di Rosi e conclude bene dai sedici metri, mentre il raddoppio arriva con una gran palla di Cossu per Pinilla, che batte Stekelenburg. In mezzo ci sono il pari e il breve vantaggio giallorosso propiziati da Juan, che di testa raccoglie un angolo di Totti, e Borini, che va in tap-in su una (discutibile) punizione di Pjanic mal respinta da Agazzi.
Bunker & Ripartenze La ripresa si apre sulla falsariga dei primi 45', con Thiago Ribeiro che, lanciato da Pinilla, segna con un gran tiro approfittando di un'uscita incerta di Stekelenburg. Da quel momento però è quasi solo Roma, perché i sardi arretrano troppo. I giallorossi invece crescono nella manovra e sfiorano il pari con Lamela innescato da Rosi, con Borini stoppato da Agazzi in uscita e Pjanic che sfiora il palo due volte. Ballardini prima rinforza la mediana con Ekdal per lo stremato Thiago e poi passa a cinque in difesa inserendo Ariaudo. La vera mossa vincente però è l'innesto di Ibarbo, che rende di nuovo pericoloso il Cagliari e regala a Ekdal il gol della sicurezza. Giusto però segnalare tre episodi della ripresa: sul raddoppio Thiago Ribeiro parte in leggero fuorigioco, il contatto Simplicio-Agazzi lascia il dubbio del penalty (anche se il brasiliano tocca prima con la mano) e Kjaer su angolo è strattonato da Astori. Detto questo la tattica di Ballardini si dimostra più efficace dell'utopia spagnola di Luis Enrique, che per la prima volta a fine partita critica l'atteggiamento della squadra. «Così possiamo perdere con chiunque». Vero. In Italia nessuno fa sconti, señor Luis.