CORSPORT (L. FERRAJOLO) - La Roma quattro ne prende e quattro ne dà con una disinvoltura disarmante. Certo, molto meglio quando li dà, come in questa occasione. Se poi li dà all'Inter, beh, merita solo applausi. Anche se dell'Inter si è visto il fantasma, non la squadra che Ranieri aveva riportato in corsa, sino a vincere il derby. Ma proprio dopo quel derby l'Inter invece di prendere forza, si è spenta sino a diventare indecorosa come questa umiliata all'Olimpico. La Roma invece quando gioca così è uno spettacolo.
IL CALCIO GENEROSO - Non succede spesso che il "calcio generoso" vinca la sfida, spesso prevale l'altro, quello che lucra, solo che la Roma questa volta non ha lasciato nemmeno una palla gol agli interisti ed ha trovato davanti guizzi letali con quella furia di Borini, uno che ha scariche di adrenalina oltre la norma e vede la porta come pochi. Se dunque dopo Cagliari la Roma era tornata indietro di mesi, sino ad alimentare le solite litanie su Luis Enrique e il suo calcio troppo spregiudicato, dopo questa lezione a Ranieri si potrebbe pensare che la squadra non abbia limiti. Non è così invece e giustamente la gente si chieda quale sia quella vera Roma. In realtà la Roma non è ancora affidabile, le manca continuità, molti dei suoi giovani, talentuosi, sono inevitabilmente lunatici. Inoltre gli equilibri difensivi sono ancora precari, anche se si è visto come cambino quando c'è De Rossi. Sapere che De Rossi ha firmato il rinnovo, non solo sarà una gioia per i romanisti, ma un gran sollievo per Luis Enrique, perchè con Capitan futuro davanti alla difesa, gli sbandamenti sono più rari e meno eclatanti.
Dopo aver sfiorato il gol in avvio su assist di Gago, il ragazzino lo ha trovato prima dell'intervallo, su suggerimento al volo e molto intelligente di Pjanic: Borini è partito sul filo del fuorigico, ha messo a sedere Samuel con una sterzata a rientrare, e con il destro ha infilato Julio Cesar. Per l'Inter è stato il colpo finale. Ranieri nella ripresa ha tolto un Pazzini spento, per rinforzare il centrocampo con Poli. Certo, se stai perdendo, è quantomeno bizzarro rinunciare alla seconda punta. Per giunta la Roma ha continuato a dominare la scena con un palleggio continuo, asfissiante, che l'Inter ha subito con rassegnazione. (...). Nel finale gloria anche per Bojan e debutto per Piscitella, un primavera. Proprio questi ha imbeccato Bojan al limite dell'area: un paio di finte per addomesticare il pallone e mezza girata di destro nell'angolo opposto. Cosa vuoi di più? La firma di De Rossi. E' arrivata anche quella.