
IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - La stampa spagnola in questi giorni guarda con più attenzione del solito in casa Roma: Luis Enrique possibile successore di Guardiola è largomento caldo, ma anche la crisi di Bojan occupa parecchie pagine sui giornali iberici. In Spagna, e
Ma i fatti dicono anche che Bojan, uscito ieri dallallenamento con una vistosa fasciatura al ginocchio destro che ne mette in dubbio la presenza contro lAtalanta (a cui ha segnato allandata), ha messo a segno finora 4 gol. E senza andare a fare paragoni con altri attaccanti più considerati di lui (Pato, Vucinic, Menez e Borriello tanto per fare i primi nomi), i gol di Bojan sono stati tutti di pregevole fattura. In particolare lultimo, quello contro lInter allOlimpico, è un gol che fanno solo i grandi attaccanti. Se ne è parlato - e scritto - poco visto che è arrivato sul 3-0, ma basta chiedere ai difensori dellInter che ne pensano per capire il valore di quel gesto tecnico. Un gesto che Bojan ha fatto altre volte, soprattutto nei primi anni al Barcellona, soprattutto quando, a 18 anni, era considerato il futuro del club catalano. Così non è stato, almeno per ora. Perché se cè qualcosa che sta frenando lascesa di Bojan non sono i piedi, non è il talento, ma è il carattere. Un carattere che, a 21 anni, ne ha limitato il rendimento. (...)
A Barcellona raccontano che i senatori dello spogliatoio blaugrana lo convincevano spesso a essere più estroverso, lo spronavano e soprattutto Henry, uno dei suoi migliori amici, ci parlava spesso per aiutarlo a maturare e ad esplodere definitivamente. A Roma questo per ora non accade, anche se Sabatini e tutto lo staff di Luis Enrique cercano di stargli accanto e di parlargli, convinti di avere tra le mani un potenziale enorme. Un giocatore in grado di cambiare non soltanto la sua carriera ma anche le partite della Roma, cosa che finora ha dimostrato di poter fare solo a sprazzi. La società giallorossa ha investito su di lui con un piano biennale, ha ancora unaltra stagione - e mezza - per poter dimostrare quanto vale e tornare a casa, se vorrà, da vincitore. La sua Primavera inizia adesso. Deve iniziare adesso. Per dare il suo contributo anche non partendo dallinizio. Come faceva a Barcellona. Un esempio? Nella stagione del triplete, anno 2008-2009, gioca poco ma quando lo fa incide eccome. Dieci reti totali e cinque assist, tutti fondamentali. Tutti voluti, tutti cercati, tutti conquistati. Tanto da far dire a uno come Puyol: «Bojan è il futuro? No. Bojan è il presente». Non solo: lanno successivo, in primavera diviene titolare al posto di Ibrahimovic e segna 7 reti, decisive per la conquista del ventesimo titolo nazionale della storia del Barça. Chiude la stagione con 8 reti e 3 assist nella Liga, 2 reti in Coppa del Re e una in Champions League. La speranza, a Trigoria, è che adesso alla Roma succeda lo stesso.