Osvaldo, auguri e a presto!

12/01/2012 alle 09:49.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Per sua fortuna non sarà come quella volta che, a 20 anni, festeggiò il compleanno a Bergamo e si mise a piangere perché «fuori c’era solo neve e a me mancava da morire la mia famiglia». Oggi sarà un giorno speciale per Dani Osvaldo. L’attaccante compie infatti 26 anni e per la prima volta soffierà sulle candeline a Roma. Avrebbe immaginato un compleanno diverso, considerato come era iniziata - e proseguita - la sua avventura romanista. E invece, per la seconda volta di fil

il compleanno a Bergamo e si mise a piangere perché «fuori c’era solo neve e a me mancava da morire la mia famiglia». Oggi sarà un giorno speciale per Dani Osvaldo. L’attaccante compie infatti 26 anni e per la prima volta soffierà sulle candeline a Roma. Avrebbe immaginato

un compleanno diverso, considerato come era iniziata - e proseguita - la sua avventura romanista. E invece, per la seconda volta di fila, è stato costretto a saltare la partita che più di tutte gli sta a cuore, quella contro la sua ex squadra. A Firenze non c’era perché lasciato a casa da Luis Enrique dopo la discussione con Osvaldo, ieri invece

era assente per colpa della lesione muscolare che lo farà stare fuori fino a marzo. Un infortunio pesante per lui e per la Roma, considerando che con sette gol all’attivo è il miglior marcatore della squadra.

Osvaldo però, che ogni mattina va a Trigoria con la sua Mini con la faccia di Maradona, non si abbatte e, anzi, spinge per tornare il prima possibile. E’ ancora alle prese con la fisioterapia, i medici un po’ lo assecondano in questa voglia di bruciare le tappe e un po’ lo invitano

ad andarci piano per evitare ricadute: «Però lui - racconta chi lo conosce bene - è fatto così. E ha una voglia matta di rientrare».

Intanto continua a fare gruppo: oggi farà festa coi compagni a Trigoria e poi passerà la serata insieme a moglie e figlia. Una festa semplice, come è nel Dna di questo ragazzo tanto forte quanto, stando a sentire le tifose, bello: uno che somiglia a Johnny Depp (e lui su questo ci gioca, basta vedere il look con cui si è presentato allo stadio domenica scorsa), che ama la chitarra, che passa le giornate ad ascoltare musica e che, quando non gioca, non guarda il calcio perché, ha detto qualche tempo fa «preferisco staccare del tutto la spina». Un ragazzo dal carattere magari un po’ troppo istintivo ma che, dal giorno che ha messo piede a Trigoria, ha conquistato tutti per l’educazione e per la generosità con cui si presenta. Per informazioni

chiedere a Lamela: proprio lui, il compagno con cui ha fatto «quella cazzata a Udine» e che poi è stato il primo a chiedere a Luis Enrique di non utilizzare una punizione troppo severa con lui. Per informazioni si potrebbe chiedere anche a Claudio , l’ad che lo conosce dai tempi di Lecce e che, in occasione del forum al Romanista, ne ha parlato così: «E’ un campione e deve ancora far vedere tutto il suo valore». Per informazioni, infine, si può chiedere anche a , che soprattutto nelle prime settimane di Osvaldo, quando ancora si mormorava su quanto e come la Roma lo aveva pagato, lo invitava ogni giorno a stare tranquillo e a pensare soltanto a giocare. E a fare gol. Detto, fatto. Adesso la sfortuna lo ha fermato ma marzo, in fondo, non è poi così lontano. E oggi, che dovrebbe essere solo un giorno di festa, il pensiero di Osvaldo sarà rivolto soltanto a questo.