CORSPORT (A. BARILLA') - La pioggia battente inzuppa il terreno, fiacca i rimbalzi e falsa le traiettorie: dopo oltre un'ora, quando giocare è ormai impossibile, Tagliavento decide che non si può tirare avanti. S'interrompe così, sull'uno a uno, una partita carica di attese e suggestioni [...] Il destino si compirà in venticinque minuti, una sfida liofilizzata
La pioggia battente è nemica dei ricami, ma Pjanic e Simplicio appaiono incosistenti a prescindere, né Bojan e Lamela ripiegano a dar manforte. Taddei soffre la pressione a sinistra, Rosi si sgancia con profitto ma patisce a sua volte in copertura, De Rossi non brilla però fa almeno diga, Kjaer rattoppa aggiungendo al salvataggio un recupero da applausi e tante chiusure tempestive. L'unica incursione giallorossa, in questa fase, è tuttavia interrotta da un fallaccio di Alvarez su Rosi: penalty nitido, ma Tagliavento tira dritto, più deboli invece le proteste per un successivo intervento di Spolli su Bojan.
COPIONE - A schiodare il risultato, nel cuore del primo tempo, è un colpo di testa di Legrottaglie che s'avventura a cercar gloria: calcio di punizione, cross di Lodi e deviazione vincente che incenerisce Stekelenburg. Per il centrale è il terzo gol in campionato. La Roma barcolla, ma ha il merito di non disunirsi e forse s'allunga pure un filo di fortuna: in ogni caso, in una serata di gioco slegato e frammentario, soccorre il carattere della grande squadra. E' una chiave di lettura del pareggio immediato di De Rossi: l'altra è l'imperdonabile dormita catanese su parabola di Totti dalla bandierina. Il centrocampista, diffidato, esulta sbandierando in corsa la maglietta: giallo sacrosanto e addio prossima gara. Il pari repentino non sconvolge il copione, non carica la Roma e non smonta il Catania: la trincea davanti a Stekelenburg rimane affollata, Kjaer sradica altri palloni, Barrientos butta via un'occasionissima cercando Bergessio anziché cercare il tiro.
STOP - In avvio di ripresa, Luis Enrique richiama De Rossi e Totti innestando Gago e Borini: non cerca solo freschezza, vuol preservare i suoi simboli, l'uno appena recuperato e l'altro stanco, sottraendoli a un terreno ormai pesantissimo. [...] La sfida diventa una battaglia d'equilibrio e di governo del pallone, ma quando dopo 18 minuti Tagliavento ferma il gioco, il pallone che lancia in aria, ricadendo, s'inchioda solo una volta. Avanti, malgrado tutto, ma solo per pochi minuti: nuovo fischio e nuovo stop, aspettando la clemenza del tempo e riservandosi un nuovo sopralluogo. Inutile, alla prossima puntata, le aspettative raccolte in venticinque minuti