IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI / C. ZUCCHELLI) - O Roma o Real. Intanto arriva Pallotta mentre tutta Roma non fa che parlare di un contratto che sha ancora da fare. Se ne dicono tante, lultima è del The Independent: «De Rossi vicino al City perché starebbe prendendo lezioni di inglese presso un insegnante, alla scuola di sua figlia, che casualmente in passato è stato osservatore del Manchester United di sir Alex Ferguson». Non si fermano le voci - vere, presunte, si dice, si
Ieri De Rossi, che ha fatto ancora allenamento differenziato, è apparso sereno al Bernardini e - secondo alcuni - nervoso fuori. Ormai siamo arrivati a questo, alla descrizione di una faccia e di un sorriso in più o in meno. La descrizione di un attimo, che poi potrebbe essere quello della firma se De Rossi - e la Roma - decideranno di prolungare il loro matrimonio. Le premesse ci sono, la volontà è la stessa, ma laccordo è unaltra cosa. È ancora unaltra cosa. Come ha ammesso anche uno che De Rossi lo conosce bene, Marcello Lippi: «De Rossi è un assoluto fuoriclasse, il fatto che sia arrivato fino a questo punto e che non abbia concluso le sue trattative mi fa pensare che potrebbe anche andarsene». Ma potrebbe significare anche il contrario.
Tra i si dice, si pensa, si crede cè anche la convinzione di qualcuno secondo cui a sbloccare la trattativa potrebbe essere, da oggi a martedì, Jim Pallotta. Limprenditore americano, il socio forte della cordata statunitense che ha rilevato la Roma, sbarcherà stamattina a Ciampino col suo jet privato. In programma incontri a Trigoria di lavoro ma, al momento, nessun colloquio con De Rossi. Magari un saluto, a lui come a tutta la squadra, ma conversazioni su e per il contratto non sono previste. Almeno per adesso. Certo la presenza di Pallotta a Trigoria, in un modo o nellaltro, aiuta, anche indirettamente, a chiarire i contorni di questa situazione. Significa che cè la società, è un riferimento comunque importante per Daniele. Se poi le cose dovessero cambiare si scoprirà soltanto vivendo. E giocando. Già, perché tra De Rossi che firma o non firma, Osvaldo che si fa male e Pizarro che vola in Cile, non bisogna dimenticare che dopodomani ricomincia il campionato. La partita non è di cartello ma proprio per queste nasconde le insidie maggiori: la Roma, dopo i sette punti contro Juventus, Napoli e Bologna, non può e soprattutto non deve in alcun modo fermarsi. I dirigenti e in particolare lallenatore stanno facendo quadrato intorno alla squadra, cercando di isolare i giocatori da tutte le voci che si dicono (e si scrivono) ma non è compito facile. Ecco perché ieri, a Trigoria, qualcuno commentava: «Speriamo che arrivino presto le 15 di domenica».