Una Roma da over «Vecchietti sì ma ancora buoni...»

19/12/2011 alle 08:52.

GASPORT (M. CECCHINI) - Quando il «mental coach» Llorente finisce espulso già nel primo tempo per proteste («Dobbiamo stare caldi — dirà — altrimenti stiamo a casa». E l'autocontrollo? Urge ripasso), si capisce che siamo in presenza di una partita speciale. Non a caso alla fine sarà tutto un «tweet» di uccellini giallorosso: da Gago a Kjaer sino a Shergul, direttore del digital business del club, tutti benedicono il successo a Napoli di una grande Roma guidata da un Luis Enrique che, sorridendo, fa due ammissioni: «Le vostre conferenze stampa sono stancanti; non vedo l'ora di tornare a casa a Barcellona, i miei amici mi chiedono se mi hanno già ammazzato».



Rosi & Simplicio Poi tocca ai protagonisti. «Ho iniziato bene questa stagione, poi ho avuto l'incidente con la Lazio ma non ho mai mollato — dice Rosi —. È stata una bella vittoria, fare tre punti a era difficilissimo. A Luis Enrique bisogna dare tempo e fiducia, ha una sua idea e bisogna rispettarla, è una grande persona. Stavolta però la Roma ha saputo soffrire. Le punte rientravano, l'allenatore ce lo chiede da tempo di attaccare in undici e difendere in undici. Vogliamo continuare su questa strada e fare più punti possibili». Tocca a Fabio Simplicio. «Noi esperti sappiamo bene com'è il calcio italiano. Io non ho mai mollato, Luis Enrique mi aveva detto che avrei segnato e così sono a 40 reti in Italia, sono fatto per il vostro calcio. In questa stagione voglio arrivare a farne 5-6. Chi fa questo mestiere deve essere sempre pronto. Ho lavorato con impegno e sono stato premiato. Con il non è mai facile, però li abbiamo in difficoltà. Questa è una squadra giovane che si sta formando, una crisi vera non è mai esistita».



Verso Per il match di mercoledì contro il proveranno il rientro in gruppo il malinconico Pizarro e lo scalpitante Kjaer. Più difficile che possa riaggregarsi Gago, a cui per questo pare sia concesso di tornare in Argentina con qualche giorno di anticipo. Il ritorno al lavoro dovrebbe essere il 30 per tutti. Domanda: col rinnovo di in canna? «Diciamo che sta diventando un siparietto — dice l'a.d. —. Stiamo andando avanti. C'è la buona volontà delle parti di trovare un accordo ma i tempi sono difficili da quantificare». Come per il progetto. «Il nostro orizzonte è molto lungo. Una partita non cambia la voglia degli azionisti di investire. Non viviamo il risultato sul momento. Vogliamo raggiungere una qualità nelle prestazioni che sia quella che si aspettano i tifosi». A , perciò, è stato come vivere le anticipazioni di un film di successo. E chissà se Aurelio De Laurentiis sarà geloso...