Stadio: Roma aspetta la Roma

17/12/2011 alle 10:58.

CORSPORT (A. GHIACCI) - La Roma non si aiuta. E i tempi per lo stadio di proprietà, vero fulcro dell’operazione messa in piedi dalla cordata americana insieme con Unicredit, si allungano. «Tre anni sarebbero un sogno, cinque sono una previsione più realistica» disse Thomas DiBenedetto, presidente giallorosso, qualche tempo fa. Solo che i continui cambiamenti ai vertici societari, tra mansioni, cariche da attribuire, compensi da stabilire e la riunione del consiglio di amministrazione di mercoledì scorso che fonti di Unicredit hanno definito «un piccolo colpo di stato»,

 

COMUNE -  Il Comune di Roma aveva presentato come programma di questo mandato, con il sindaco Gianni Alemanno, l’idea di poter costruire gli stadi di proprietà per le squadre capitoline, sia Roma che Lazio. Incontri, visite istituzionali, cene, appuntamenti e telefonate: il percorso sembrava essere stato imboccato. Il mandato dell’attuale giunta comunale scadrà a fine aprile 2013, tra un anno e quattro mesi circa. E, se la Roma non si chiarirà le idee, bisognerà rivolgersi alla prossima, con tutti i discorsi già avviati che cadranno nel nulla. (...)

SCELTE -  La conferma arriva anche dall’ambiente dei costruttori romani. Perché alcuni sondaggi, con tanto di sopralluoghi nelle possibili aree dove poter costruire lo stadio, erano stati fatti, qualche mese fa. Luca ad esempio, giovane imprenditore titolare del terreno di , aveva parlato con dei rappresentanti della Roma. Poi però, da qualche tempo a questa parte, più nulla. Stessa sorte per i siti di Tor Vergata (Caltagirone) e Massimina (Scarpellini). Frutto, probabilmente, del riassetto societario che sta andando in scena a Trigoria. Con Pallotta che ha inserito due suoi uomini, Pannes e Klein, al posto di due dei soci che completano l’iniziale cordata statunitense Ruane e D’Amore (hanno lasciato le cariche ma l’impegno è lo stesso).

CHIAVE -  E il rafforzamento di James Pallotta, in questo senso, può rappresentare una garanzia. Nel senso che Pallotta si occupa da sempre, tra le altre cose, di  sportmarketing. Di tutto ciò che lega il marketing quindi, allo sport, nel calso della Roma al calcio. Ecco perché, nel frattempo, la Roma attarverso gli accordi con il Coni ha deciso di rendere l’Olimpico più accogliente. Perché ha capito che i tempi per l’impianto di proprietà saranno molto lunghi. La speranza è che la  Raptor Accelerator , società di consulenza di Pallotta che ha un contratto con la Roma e che si occuperà anche la questione-stadio, dia “l’accelerata” che tutti si aspettano. (...)