CORSERA (G. PIACENTINI) - Grandi amici in campo e fuori pare sia partita da loro l'idea di organizzare la cena «riparatrice» di martedì sera tra Osvaldo e Lamela, dopo lo scontro di Udine tra i due giallorossi rivali per una maglia da titolare domenica a Firenze. Strano destino, quello di Francesco Totti e Marco Borriello. Un'alternanza nelle prestazioni e nei risultati, la loro, cominciata nella passata stagione con la doppia gestione Ranieri-Montella: col tecnico testaccino in panchina è stato l'attaccante napoletano a dare il meglio di sé mentre con l'«Aeroplanino» i ruoli si sono letteralmente invertiti.
Un rendimento inversamente proporzionale, che sembra dare ragione a tutti quelli che nutrono dei dubbi sul fatto che i due possano coesistere. Dubbi che sembrano esserci anche nella testa di Luis Enrique visto che la situazione non è cambiata molto: Totti e Borriello insieme dal primo minuto si sono visti solamente nella gara casalinga col Siena (a completare il tridente c'era Osvaldo), tra le peggiori disputate dalla formazione giallorossa.
Dalle indicazioni che arrivano da Trigoria, ieri Lucho ha provato il tridente Lamela-Borriello-Bojan, e dunque sembra che anche a Firenze uno dei due dovrà inizialmente rimanere a guardare. Borriello, come Totti, non ha ancora segnato in questa stagione. Un dato preoccupante lo scorso anno di questi tempi aveva realizzato già 9 gol, 6 in campionato e 3 in Champions per uno come lui, anche se a sua scusante c'è un minutaggio (238 minuti complessivi «spalmati» in 7 presenze) che tra gli attaccanti è superiore solo a quello di Okaka e Caprari.
Domenica potrebbe avere una chance per far ricredere Luis Enrique che aveva dato il via libera per la sua cessione la scorsa estate e allo stesso tempo per rilanciarsi in vista del mercato di gennaio, dove potrebbe trovare una nuova collocazione. La cosa certa è che la sua situazione fino ad oggi è stata paradossale: ai margini della prima squadra e con un ingaggio (oltre 5 milioni lordi) tra i più alti della rosa. Anche attraverso la sua possibile cessione (e quella di altri calciatori in esubero e con contratti pesanti) dovrà passare la strada per il rinnovo del contratto di Daniele De Rossi.
La situazione tra la società e il calciatore è ormai ferma da troppo tempo e ancora come ha ammesso l'a.d Claudio Fenucci in un'intervista alla «Gazzetta dello Sport» c'è distanza tra le parti. Una distanza che dovrà essere colmata in poco tempo, perché tra 30 giorni esatti De Rossi potrà svincolarsi dalla Roma a parametro zero e accordarsi con un'altra squadra. E le pretendenti, questo è certo, non mancano.