IL TEMPO (A. AUSTINI) - Tra «una sconfitta immeritata, nulla più» e «una prestazione timida e involuta» cè una bella differenza. A Udine, per la prima volta da inizio stagione, le anime della Roma si sono divise. Luis Enrique desolato e sulla difensiva, Sabatini irritato e allattacco: davanti alle telecamere nelle interviste post-partita allenatore e società hanno raccontato due verità diverse. Poco prima nello spogliatoio cè stato un acceso «dibattito» che ha coinvolto giocatori spagnoli e argentino:
Baldini è sulla stessa lunghezza donda come il ds e ha avuto modo di discutere con lallenatore tornando da Udine, ad esempio sulla sostituzione di Gago che non ha convinto: ma largentino, a detta del tecnico, era debilitato da un forte raffreddore. Cambi a parte, ai dirigenti non è piaciuto latteggiamento della squadra. «È mancato furore», laccusa di Sabatini. Nel mirino il carattere di un gruppo che ancora una volta ha mostrato tutti i suoi limiti di personalità. E non solo tra i giovani. Se a questi aggiungi errori tecnici e tattici che si ripetono con un allarmante continuità diventa difficile per la Roma pensare di poter contare davvero in questo campionato. I numeri sono sotto gli occhi di tutti: sei sconfitte su quattordici partite, mai una vittoria contro una «grande» o comunque un avversario in corsa per la Champions, 11 gol su 14 subiti nei secondi tempi, a conferma della carenza di tenuta mentale. E gli infortuni aumentano di partita in partita: Kjaer si aggiunge al lungo elenco delle vittime di guai muscolari e il suo stop va a indebolire il reparto più fragile della squadra. Senza Burdisso la coperta era già troppo corta, a Udine la società si è convinta ancor di più che è necessario tornare sul mercato anche se i soldi in cassa scarseggiano.
Per la prima volta dal passaggio di proprietà si registra un ritardo nel pagamento degli stipendi: ottobre non è stato versato. Sabatini, comunque, è attivissimo. Dopo la relazione del suo vice Massara, ieri è volato a Belgrado per assistere al derby tra Stella Rossa e Partizan, che ha vinto 2-0 e ha schierato i due osservati speciali del ds giallorosso: il terzino destro Miljkovic e il centrocampista Tomic. Tranquilli non è un parente di Ivan.