Roma, torna Capello «Tra vecchi amici»

23/11/2011 alle 08:11.

GASPORT (M. CECCHINI) - Finalmente. Perché questo calcio che muore di vizi e di retorica intorno ad essi, ieri a Roma ha vissuto una giornata, nel suo piccolo, spartiacque. Fabio Capello, l'allenatore del terzo scudetto giallorosso, è tornato a Trigoria, e a pochi giri d'orologio è apparso anche Francesco Rocca



Vecchi amici Accolto oltre che dal d.g. da Claudio , , Tonino Tempestilli e Franco Tancredi, il c.t. dell'Inghilterra ha pranzato nella sede giallorossa, salutando i giocatori che ha incrociato al bar — non capitan , impegnato prima nella fisioterapia e poi nell'allenamento — e ovviamente Luis Enrique. «Lo avrebbe voluto con sé a Madrid ai tempi della sua prima avventura spagnola — ha raccontato Tancredi — ma il Real lo aveva appena dato al e quindi non potettero lavorare insieme».

Capello ha rivisto tanti volti noti, primo fra tutti , che lui ha lanciato nel calcio che conta: «Sono venuto su invito di Baldini e mi ha fatto piacere ritrovare tanti vecchi amici» ha detto Capello, chiudendo la polemica legata al suo trasferimento alla del maggio 2004, considerato a lungo tra i tifosi più caldi come un tradimento imperdonabile.

Voglia Rocca Anche il rapporto tra la Roma e Rocca si era sfaldato. «Non tornavo "a casa" da quando ho smesso di giocare. È stata una grande emozione. Mi ha invitato Baldini, visto che nessuno lo aveva mai fatto prima». Chissà, però, che l'invito non apra le porte in futuro a qualcosa di più concreto, visto che nei mesi scorsi si è parlato insistentemente di un ruolo di Kawasaki nel settore giovanile giallorosso. «Io ho un contratto con la Federcalcio fino al 2013 — dice Francesco — e sto bene. Con la Roma non abbiamo parlato di futuro». Vero. In futuro si vedrà.

Felice anche Tancredi. «Una rimpatriata che ci voleva. Fabio e Francesco hanno fatto la storia della Roma ed è stato bello rivederli a Trigoria». Nel pomeriggio, poi, Baldini e Capello sono partiti per , attesi dal match col Manchester . Per una sera, solo calcio giocato. Perciò il d.g. non ha approfittato dell'ospitalità di De Laurentiis per riaffrontare il tema dei diritti tv che ha portato Roma e ad appellarsi in tandem all'Alta Corte Federale. Non per soldi ma per principio, dicono a Trigoria. Di questi tempi, merce rara.