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CORSPORT (A. GHIACCI) - Passo lento ma sicuro, piedi che danno del tu al pallone, una sicurezza che la noti subito. E ancora 25 anni detà, il che lascia pensare, oltretutto dopo un paio di stagioni passate più tra tribuna e panchina che in campo, che i margini di miglioramento siano ancora tanti. Infine un grande senso del sacrificio:
La Roma ha trovato una carta importante. E lo ha fatto quasi per caso. Laffare Gago è andato in porto nellultimo giorno dello scorso mercato estivo. La Roma aveva necessità di comprare un centrocampista, anche due (e infatti arrivò anche Pjanic). Il nome di Gago era in ballo da tempo, segnalato a Sabatini da Baldini, che ai tempi del Real lo aveva portato nella Liga prendendolo dal Boca Juniors. Alla fine è stato preso quasi senza entusiasmo, come fosse un tentativo di ritrovare in lui le buone prospettive che aveva mostrato da giovanissimo. Gago a Roma, dopo un iniziale periodo di ambientamento e di smaltimento delle fatiche post-preparazione, sta trovando continuità: nelle ultime sei partite ha saltato soltanto 27 minuti (è uscito al 63 con il Milan). Ha convinto tutti grazie alle spiccate capacità, rispetto ai compagni di reparto, di creare una vera diga in mezzo al campo: tecnica e sostanza, questo è Gago oggi. A Novara e con il Lecce inoltre, si è scambiato la posizione con De Rossi, una soluzione che ha soddisfatto molto Luis Enrique.
A fine stagione di Gago bisognerà parlare con il Real Madrid. Tra il club spagnolo e la Roma cè un accordo verbale: 6 milioni per il riscatto. E anche il contratto del giocatore andrà discusso. Per questa stagione Gago, dopo aver incassato parte dellingaggio dal Real, si è accontentato di prendere appena 500.000 euro. Il suo ottimo rapporto con il dg giallorosso Baldini ha fatto il resto, e probabilmente servirà anche al termine di questannata calcistica. Perché oltre a Luis Enrique, di quello che Gago può rappresentare si è reso conto lintero ambiente giallorosso. E, oggi come oggi, immaginare una Roma senza di lui, è davvero difficile.