IL ROMANISTA (M. IZZI) - Già nella giornata di sabato avevo saputo che Amedeo Amadei stava affrontando un ciclo riabilitativo di routine per smaltire i postumi di un piccolo intervento allanca (ieri, in maniera errata è stata diffusa la notizia, del tutto priva di fondamento, che il campione della Roma avesse riportato la rottura del femore). Devo dire che considero questo problema allanca del grande Amadei (a cui tutti i tifosi della
Anzi, per il sottoscritto, la Roma, da adesso, ha due infortunati da recuperare, Burdisso e Amadei. Mi spiego meglio i guai di Amedeo, a mio avviso, sono iniziati nel derby del 16 novembre 1947. Dopo 14 Amedeo portò in vantaggio la Roma, ma questo i laziali in campo e soprattutto Sandro Ferri, non potevano proprio sopportarlo. Fu così che alla mezzora, mentre il "fornaretto" si accingeva a concretizzare una nuova occasione propizia, il biancoceleste Remondini lo sgambettò. Mentre Amedeo era a terra, riverso sul fianco sinistro, Ferri, come un indemoniato lo colpì con un calcione. La foto del nostro centravanti che abbandona il campo di gioco sorretto da Vincenzo Biancone e dal massaggiatore Massera, ricorda molto da vicino quella di Ancelotti sorretto da Boldorini e Giorgio Rossi, ed è una delle immagini simbolo della storia della Roma. In quellimmagine si vede benissimo che Amadei tiene sollevata la gamba sinistra: «Se lavessi messa a terra mi disse lo stesso Amadei riguardandola nel 1994 sarei caduto. So le conseguenze del calcio, che ce voi fa? ».
Una volta in ospedale, ad Amdeo venne diagnosticata una distorsione lombare con sospetta frattura della cresta iliaca da trauma, una lesione che aveva interessato la 5^ e 6^ vertebra e che da quel momento, a continuato a dargli dei fastidi. A luglio, quando ho avuto lonore di partecipare alla cerimonia ufficiale di celebrazione del suo novantesimo compleanno, tenuta presso il Comune di Frascati, ho scambiato qualche parola con Amadei, che, scherzando sullincomodo del bastone che aveva con sé, mi disse: «Lo vedi? Questo lo devo a Ferri, che lo possino
che poi è venuto a giocare nella Roma».
Una buona fetta della carriera di Amadei è stata ostacolata dal famoso infortunio del derby del 47 (Amadei, per fare capire la gravità dellinfortunio, venne ingessato dal collo alla vita) e ora, non è da escludersi che la gamba sinistra, sia tornata a reclamare attenzione. Mauro Penzo, del Roma Club Amadei di Frascati, ci ha comunque confermato che Amedeo è più battagliero che mai ed è in via di pieno recupero: «Presto ha detto Mauro una delegazione del nostro club si recherà da lui per portargli lincitamento di tutti i tifosi della Roma"