Amadei sotto ai... "Ferri", forza Fornaretto

23/11/2011 alle 10:01.

IL ROMANISTA (M. IZZI) - Già nella giornata di sabato avevo saputo che Amedeo Amadei stava affrontando un ciclo riabilitativo di routine per smaltire i postumi di un piccolo intervento all’anca (ieri, in maniera errata è stata diffusa la notizia, del tutto priva di fondamento, che il campione della Roma avesse riportato la rottura del femore). Devo dire che considero questo problema all’anca del grande Amadei (a cui tutti i tifosi della

Anzi, per il sottoscritto, la Roma, da adesso, ha due infortunati da recuperare, Burdisso e Amadei. Mi spiego meglio i guai di Amedeo, a mio avviso, sono iniziati nel derby del 16 novembre 1947. Dopo 14’ Amedeo portò in vantaggio la Roma, ma questo i laziali in campo e soprattutto Sandro Ferri, non potevano proprio sopportarlo. Fu così che alla mezz’ora, mentre il "fornaretto" si accingeva a concretizzare una nuova occasione propizia, il biancoceleste Remondini lo sgambettò. Mentre Amedeo era a terra, riverso sul fianco sinistro, Ferri, come un indemoniato lo colpì con un calcione. La foto del nostro centravanti che abbandona il campo di gioco sorretto da Vincenzo Biancone e dal massaggiatore Massera, ricorda molto da vicino quella di sorretto da Boldorini e Giorgio Rossi, ed è una delle immagini simbolo della storia della Roma. In quell’immagine si vede benissimo che Amadei tiene sollevata la gamba sinistra: «Se l’avessi messa a terra – mi disse lo stesso Amadei riguardandola nel 1994 – sarei caduto. So le conseguenze del calcio, che ce voi fa? ».
 
Una volta in ospedale, ad Amdeo venne diagnosticata una “distorsione lombare con sospetta frattura della cresta iliaca da trauma”, una lesione che aveva interessato la 5^ e 6^ vertebra e che da quel momento, a continuato a dargli dei fastidi. A luglio, quando ho avuto l’onore di partecipare alla cerimonia ufficiale di celebrazione del suo novantesimo compleanno, tenuta presso il Comune di Frascati, ho scambiato qualche parola con Amadei, che, scherzando sull’incomodo del bastone che aveva con sé, mi disse: «Lo vedi? Questo lo devo a Ferri, che lo possino … che poi è venuto a giocare nella Roma».
 
Una buona fetta della carriera di Amadei è stata “ostacolata” dal famoso infortunio del derby del ’47 (Amadei, per fare capire la gravità dell’infortunio, venne ingessato dal collo alla vita) e ora, non è da escludersi che la gamba sinistra, sia tornata a reclamare attenzione. Mauro Penzo, del Roma Club Amadei di Frascati, ci ha comunque confermato che Amedeo è più battagliero che mai ed è in via di pieno recupero: «Presto – ha detto Mauro – una delegazione del nostro club si recherà da lui per portargli l’incitamento di tutti i tifosi della Roma"