IL ROMANISTA (G. DELL'ARTRI) - Un campione gentile. Un ragazzo timido che preferisce far parlare il suo genio calcistico. Domenica i romanisti si sono ri-innamorati di Bojan Krkic
Prima, nello store, Bojan ha dato dei consigli ai giovani che vogliono fare strada come lui («bisogna credere nei valori che dà lo sport e lavorare tanto») e poi ha anche fatto unintervista di fronte alle telecamere di Sky durante la quale ha parlato, sempre sottovoce, della sua esperienza nella Capitale: «La Roma è un gran bel progetto impostato sui giovani. Lo scudetto? Non ci pensiamo, noi pensiamo solo a vincere ogni singola partita. La differenza tra il Barcellona e la Roma? In Italia cè tanta tattica, da altre parti si pensa più alla tecnica». Ormai sono passati alcuni mesi dal suo trasferimento in giallorosso e la città gli sta entrando dentro. Ma a chi gli domanda perché ha scelto Roma e la Roma, lui risponde con sicurezza: «Perché mi hanno fatto sentire un giocatore importante». A proposito di giocatori importanti, prima ha giocato con Messi, ora con Totti. «Sono due grandi campioni, due persone intelligenti». E De Rossi? «Il calcio e la Roma lui li vive da dentro. La Roma ce lha dentro di sé. E uno che fa tanto gruppo, è una persona straordinaria». Poi su Luis Enrique: «E una persona schietta e sincera. E poi ha una grande personalità. Con lui possiamo fare bene». Come ha fatto lui contro lAtalanta e come in quei dieci minuti col Palermo nei quali ha danzato sulla palla a velocità vertiginosa, nei quali un paio di volte ha "sterzato" (per dirla alla Sabatini) come può fare solo un campione. Un campione gentile.