MF-DJ (C. AUGELLI) - "Io non so quali siano le soluzioni nè da dove cominciare, ma sogno ancora di migliorare il calcio e siamo pronti a recepire i messaggi positivi che ci arriveranno".
"Non posso nè voglio darmi una scadenza, molto dipenderà da come usciamo da quest'anno. Poi si potrà essere più precisi. E se andrà bene, con due o tre inserimenti si potrà dire di poter vincere". E' quanto dichiarato dal direttore generale della As Roma, Franco Baldini durante una conferenza stampa a Trigoria. La parola scudetto non viene nominata. "C'è la ferma determinazione nel creare una squadra per poterlo fare, ma aspettare due-tre anni non sarà un problema, la Roma è abituata ad aspettare tanto. L'orizzonte della società è a lungo termine, non certo a breve", conclude Baldini. E Baldini torna anche sulla vicenda Totti. "Con Francesco ci sono voluti cinque minuti per chiarirci. È troppo facile avere a che fare con lui. In realtà non c'era un granchè da spiegare. Io in quelle poche parole ci vedo più amore che una critica. Se dico a un giocatore di 35 anni che può giocare altri 4-5 anni corro addirittura il rischio di essere querelato per diffamazione. Io sono da sempre attratto dal talento di Francesco e ho solo precisato che può farlo se smette di lasciarsi usare: in questo senso lui è stato pigro", ha dichiarato Baldini.
"Ormai le società di calcio sono società per azioni e sono società quotate in Borsa e non possono prescindere dall'avere dei beni come lo stadio" nel loro patrimonio. "Noi abbiamo come obiettivo quello dello stadio di proprietà, è uno dei passaggi chiave della proprietà statunitense" per la As Roma. A parlare durante una conferenza stampa è Franco Baldini, direttore generale del club giallorosso che sottolinea anche come sia indispensabile "avere pazienza per raggiungere gli obiettivi, anche se vogliamo una squadra competitiva nell'immediato". "Quella degli americani - sottolinea Baldini - non è una speculazione, ma la volontà di costruire qualcosa di importante nel calcio. Me lo ha assicurato lo stesso Jim Pallotta (uno dei quattro soci del consorzio Usa proprietario della As Roma, ndr.) in un incontro avuto con lui a Londra quando mi ha detto 'i soldi io li faccio con i fondi d'investimento, non con la Roma'. E lo stesso ha fatto Thomas DiBenedetto. Si tratta di costruire un progetto, anzi sarebbe meglio dire di portare avanti un'idea. La Roma può diventare una squadra, un concetto, qualcosa che possa riportare la gente allo stadio".