IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Ora che è tornato, con casa a via Margutta, con più capelli grigi e con il sorriso (e il naso storto) di sempre; ora che è di nuovo a Trigoria e parla inglese come sei anni fa parlava il toscano, vengono in mente mille cose. E mille sue parole.
Torna da massimo dirigente, anche se il presidente è e sarà Tom DiBenedetto. Ma Baldini sarà, a tutti gli effetti, il più alto rappresentante del consorzio americano che ha acquistato la Roma. In realtà, lui lo è da mesi, solo che fino a qualche settimana fa la cosa non poteva essere ufficializzata. È stato lui, del resto, a scegliere prima il ds, Walter Sabatini, poi lallenatore, Luis Enrique, e non vè dubbio che ci sia il suo zampino anche sullarrivo alla Roma di Claudio Fenucci, ad giallorosso. Di certo, il nuovo responsabile della comunicazione, Daniele Lo Monaco, così come il medico sociale, Michele Geminiani, sono robe sue. Oggi (ri)prenderà possesso di Trigoria, domani incontrerà i cronisti per parlare ai tifosi. Dalla piazza il suo ritorno a Roma è stato prima salutato con grande enfasi, poi lentusiasmo si è un po raffreddato, forse anche per via di quellintervista di luglio: adesso, limpressione è che la gente da Baldini si aspetti subito fatti reali, concreti. Tipo il rinnovo del contratto di De Rossi. La cosa è tra le priorità del nuovo (vecchio) dg, ma la faccenda ufficialmente sarà sistemata - se sarà sistemata - con discreta calma, diciamo entro quattro settimane a partire da oggi, anche per non far fare una brutta figura a chi da mesi sta tentando (invano) di arrivare al nero su bianco. E, conoscendo i personaggi in questione, non vè dubbio che basteranno due minuti (forse è anche troppo...) per chiarirsi vicendevolmente con Francesco Totti (che tornerà contro il Milan). «La Roma è al di sopra di tutto», o no?
Pur di averlo di nuovo a Trigoria, pur di convincerlo a lasciare lamata Londra la nuova Roma gli ha dato un sacco di soldi e carta bianchissima. Adesso cè bisogno di stare quanto più possibile accanto a Luis Enrique, affiancando, e supportandolo, il ds Sabatini. Baldini è stato lo sponsor dellasturiano, tocca a lui più che a qualsiasi altro dirigente difenderlo da tutto e tutti. Non tanto per dimostrare al mondo di aver avuto buon intuito, quanto per dare solidità a certezze ora traballanti.