Allievi, la fame da lupi dei '96

27/10/2011 alle 11:44.

IL ROMANISTA (V. META) - Che quella dei ’96 fosse un’annata particolarmente competitiva era chiaro da almeno un anno e mezzo, che gli ex ragazzi di Catini e Montella potessero guadagnarsi una promozione in blocco sotto età era facile da ipotizzare, molto meno che tre di loro andassero

Degli undici gol realizzati dagli Allievi Nazionali, tre vengono dal blocco ’96 che Sandro Tovalieri ha aggregato stabilmente ai ’95 sin dall’inizio della preparazione. Musto e Damiani sono andati in gol già alla prima giornata, Pellegrini l’ha fatto domenica scorso a Castellammare di Stabia fissando il punteggio sul 4-0. Un risultato notevole, visto che l’inserimento sotto età di solito avviene con una certa gradualità: Verre, tanto per fare un esempio, non ha cominciato da titolare la sua prima stagione con i Nazionali, ha cominciato a giocare con continuità solo dopo un paio di mesi. Tovalieri invece ha dato fiducia agli ex Giovanissimi Nazionali già dal delicato match d’esordio con la Reggina, in cui i ’96 nell’undici titolare erano tre (, Musto e Verde), più uno in panchina (Damiani). Scelta coraggiosa, ma premiata da un successo su tutta la linea, testimoniato dal tabellino: la metà delle quattro reti rifilate agli amaranto le hanno segnate i più piccoli di tutti. Il più precoce è stato - e non poteva essere diversamente - Lorenzo Musto, centravanti con un senso del gol degno di Gilardino.

Splendido il suo gesto tecnico, il corpo che si inarca per saltare e andare a colpire di testa un pallone calciato da Daniele Verde, altro ’96, naturalmente su punizione. Niente di nuovo per Musto, capocannoniere dei Giovanissimi con 19 gol in 30 partite, che finora con i coetanei non ha giocato nemmeno una volta e invece sotto età non ne ha saltata una, con tutto che nei Nazionali la concorrenza in attacco è durissima, al punto che ha fatica a trovare posto perfino in panchina uno come Casciani, 26 gol nella scorsa stagione. Discorso simile per Luca Damiani, centravanti che Montella e Catini facevano giocare anche esterno, tanto i gol arrivavano lo stesso. Merito di fisico, tecnica e carattere, quanto basta per permettergli di fare il salto di categoria e non risentirne. Tovalieri l’ha mandato in campo due volte a partita in corso, nella prima (all’esordio contro la Reggina) ha trovato il gol con una facilità disarmante, stop e tiro con il che non lascia scampo al .

L’ultimo a iscriversi nel prestigioso club dei marcatori precoci è stato Lorenzo Pellegrini, che attaccante non è, o meglio non è più, da quando Vincenzo Montella l’ha arretrato davanti alla difesa. Nei Giovanissimi faceva la differenza, aiutato anche dall’altezza superiore alla media, quest’anno c’è da battere la concorrenza di Catania e Battaglia, ma il suo spazio Luca ha saputo ritagliarselo ugualmente (tre partite su quattro) e alla prima da titolare è arrivato anche il gol. Non ha segnato ma ha fatto segnare Daniele Verde, unico dei ’96 che sia sceso a dare una mano ai coetanei nel campionato regionale. Per il fantasista napoletano due assist contro la Reggina e due gol nei Regionali, nell’unica partita (quella con il Tor di Quinto) giocata con la squadra di Mattioli.