IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Finalmente la Roma: si accende nella notte emiliana, quasi allimprovviso, presentandosi al nostro campionato. La prima vittoria della stagione, al sesto tentativo, è anche il primo successo in Italia di Luis Enrique, portato in trionfo dal suo vice Aurelio Andreazzoli a fine partita.
Basta un gol per battere il Parma e ci pensa ancora Osvaldo, lunico attaccante giallorosso finora a segno. Litaloargentino, sotto gli occhi di Tom DiBenedetto, impugna il mitra come fece Gabriel Batistuta, il suo connazionale, quando proprio qui al Tardini, dieci anni fa, segnò la doppietta che lanciò la squadra di Capello verso la conquista del terzo scudetto della storia del club. Quel giorno cera solo Totti, ancora protagonista e in grande forma. Domani il capitano compie 35 anni: i tre punti di ieri, con prova chic, sono il regalo più bello.
Il gol di Osvaldo, nella ripresa, sblocca la Roma, più spigliata e meno contratta dopo il vantaggio. Funziona il turn over promesso da Luis Enrique già prima della gara con il Siena, anche se le novità, rispetto alla partita di giovedì sera, sono solo tre: Rosi da terzino destro, con Perrotta che sale a centrocampo e Pizarro in tribuna, Heinze da centrale difensivo e autentica roccia accanto a Kjaer con Burdisso inizialmente in panchina e Borini, lex che per la prima volta torna qui da avversario, nel tridente offensivo al posto di Borriello. Rotazione minima, dunque, per non stravolgere nuovamente lassetto in un periodo in cui i giallorossi faticano in ogni partita, a prescindere dallavversario. Il Parma, su input di Colomba, aspetta nella sua metà campo con il 4-4-2, copiando latteggiamento del Siena di Sannino. La Roma non alza il ritmo e resta terribilmente prevedibile. Andamento lento nella prima parte, con il possesso palla che resta fine a se stesso. Mancano ancora le occasioni da rete. Lunica è il gran destro da fuori di Totti, deviato sul palo da Mirante. Osvaldo non sfrutta il rimpallo favorevole e calcia banalmente sul portiere che salva in angolo. Lobont, però, ha poco lavoro grazie a De Rossi che si piazza in mezzo ai due difensori centrali, Kjaer e Heinze. Il danese, come si era visto contro il Siena, è attualmente abbastanza distratto. Rischia il rosso, dopo lammonizione presa per un fallo ingenuo su Modesto, e Luis Enrique, giustamente, lo sostituisce dopo lintervallo con Burdisso.
Lucarelli su corner di Giovinco indirizza a lato di testa, Lobont blocca un sinistro rasoterra da fuori sempre di Giovinco che poi ci prova su punizione, con la palla che sfiora la traversa: pochi rischi per i giallorossi nei primi quarantacinque minuti, anche perché il Parma evita di scoprirsi, facendo partire Biabiany o Modesto sulle fasce, cercando Floccari o sperando nella giocata di Giovinco. E ancora il centrocampo, con De Rossi ormai più stopper che mediano e Pjanic che proprio non riesce a trovare continuità. La svolta a inizio ripresa. Borini lavora bene una palla sulla destra e chiama a rimorchio Rosi, appena rientrato in campo dopo aver preso un colpo alla testa: il terzino va al cross e trova a centro area Osvaldo che prende la mira e incrocia sul palo più lontano: 1 a 0 al quinto e mitra spianato in curva per festeggiare con i 350 tifosi giallorossi presenti al Tardini.
Il vantaggio ha leffetto desiderato: la Roma ritrova convinzione e personalità. Osvaldo, entrando a destra, sta per concedere il bis: diagonale forte che finisce però sul fonte. Luis Enrique, quasi entrando sul terreno di gioco, applaude Totti che difende palla e ormai fa il regista più che il trequartista. Il Parma ha un paio di chance: con la botta di Jadid, chiamato a sostituire Galloppa, per la replica in due tempi e soprattutto, dopo gaffe di Perrotta, con Biabiany che però, saltato in velocità Heinze, ignora Giovinco libero in area e spara in curva. Totti, di destro da fuori, sfiora il palo e spaventa ancora il Parma. Crespo, dentro per Floccari dal ventesimo, resta in campo solo un quarto dora. Si ferma per un problema muscolare e lascia il finale a Ze Eduardo. Si rivede a metà tempo Bojan, fuori Borini, perché Luis Enrique non arretra e addirittura Simplicio per Pjanic che ha i crampi.
Totti, alla quarta partita intera di fila, mette la palla in cassaforte durante il recupero per la felicità di DiBenedetto, Tacopina e Cappelli che possono brindare al primo successo giallorosso atteso sei partite, quattro di un campionato che adesso è davvero cominciato.