
IL ROMANISTA (R. FIDENZI) - «La Roma ora è nuova e vanta un gruppo composto da molti giovani. Ci vuole del tempo affinché si possano raggiungere i risultati che tutti sperano. Il cambiamento è stato profondo e questa società ha bisogno della pazienza della gente». A predicare fiducia è un "certo" Vincent Candela, che con la Roma ha vinto lindimenticabile scudetto del 2001. Il francese si fida di come la nuova Roma ha operato e di come sta operando:
È giusto quello che dice Borgonovo, lui deve accogliere i giovani, e lo fa, ma andrebbe anche gestito al meglio. Secondo me Luis Enrique - continua il francese - ha sbagliato a non farlo giocare nella partita di Bratislava, perché Francesco può ancora dare tanto. Io ho mantenuto i contatti con lui e posso assicurarvi che vuole il bene della Roma, non il suo bene: le soddisfazioni personali se le è già tolte». Se gli si chiede un giudizio sulla nuova società, Candela si ripete: «Hanno cambiato molto e cambiare non è facile. La Roma però potrà contare su dirigenti come Sabatini e Baldini, che sono punti di riferimento forti, nonché persone competenti. Hanno bisogno di tempo e fiducia, ma sono garanzie assolute. Il tecnico, Luis Enrique, è stato scelto da questa società e quindi va ritenuto parte integrante di un progetto a cui bisogna dar credito». Sulladdio di Mexes, ormai datato, Candela dice: «Era un giocatore importante per la Roma, è un peccato che la vecchia proprietà lo abbia lasciato partire, perché va a rinforzare il Milan. Ma non è mia intenzione parlare delle scelte altrui e del passato. Bisogna guardare avanti». Il colpo migliore della Roma? «Potrebbe essere il portiere - risponde lex terzino -, mi aspetto tanto da lui, anche perché ricopre un ruolo importante in una squadra importante». Dove può arrivare questa Roma? Candela insiste: «Ripeto, è una rivoluzione tutta da scoprire, inutile fare previsioni avventate. Bisogna soltanto credere in chi sta lavorando perché ha i mezzi per farlo nel migliore dei modi».