Viviani gol, Bojan applausi

04/08/2011 alle 10:03.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Una Roma ancora non al meglio. Ma una Roma che cerca il gioco e, molto spesso, lo trova. A dispetto di avversari modesti, i miglioramenti ci sono e si vedono. E non solo nel risultato, che pure è positivo (1-0, gol vittoria di Viviani). Ma anche nell’atteggiamento, negli schemi, nella voglia di mettere in pratica



per la prima volta con Heinze in difesa e, soprattutto, Bojan Krkic in attacco. È lui l’osservato speciale a Budapest, è lui che illumina la partita - soprattutto nel primo tempo - con un paio di giocate che strappano applausi. Ai suoi compagni - Borriello in particolare - agli spettatori dello stadio e anche ai tifosi a casa, che si gustano il debutto dell’ex giocatore del . Parte da sinistra, si accentra spesso, tira, scambia il pallone con lo stesso Borriello e con , i due compagni nel reparto d’attacco. A centrocampo Luis Enrique schiera  centrale con ai lati Greco e Perrotta. In difesa, davanti a in porta, ci sono Cicinho a destra, José Angel a sinistra e Cassetti e Heinze al centro. 

Gli schemi dell’allenatore spagnolo si intravedono fin dai primi minuti: tanto possesso palla, difensori centrali larghi, terzini che spingono tanto e che, quando la Roma attacca, rimane a protezione della difesa. Difesa che contro il Vasas non è quasi mai impegnata: il pallino del gioco lo ha la Roma, al quarto d’ora per la prima volta si vede Bojan che punta e supera due avversari in area di rigore, poi passa al centro dove però un difensore anticipa Borriello. Qualche minuto dopo tocca a Greco farsi vedere tentando dalla lunga distanza, con ungherese bravo a togliere il pallone dalla porta: il numero 23 ci riproverà qualche minuto più tardi, ma anche in questo caso sarà costretto a fare i conti con Ilizi. Ad illuminare, come detto, il primo tempo, la stella di Bojan che al 27’ defilato sulla fascia salta un uomo e tenta il tiro a giro. Il pallone, con il  battuto, si stampa sulla traversa. Applausi.



La ripresa si apre con l’arbitro costretto a riprendere gli organizzatori per il volume della musica troppo alto e con i soliti cambi decisi da Luis Enrique: il tridente d’attacco resta confermato, in porta Curci sostituisce , Brighi va a fare il centrale con Cassetti al posto di Heinze, a destra va Rosi, a sinistra confermato José Angel. A centrocampo resta Perrotta, entrano Viviani (centrale) e Pizarro. I ritmi sono blandi, succede poco o nulla, a parte un bel passaggio filtrante di per Bojan che, da posizione defilata, sfiora il palo. Luis ricambia tutto di nuovo: Crescenzi va al centro, Taddei a sinistra, Simplicio sostituisce Perrotta a centrocampo, in attacco Verre centrale con Caprari e Okaka ai lati. Fino al 24’ non accade praticamente nulla, poi ci pensa Viviani, con un da fermo da 30 metri, a sorprendere tutti - avversario in primis - e a sbloccare il risultato. Proprio lui, proprio il giocatore che Luis Enrique alla vigilia aveva indicato come «quello che fin qui mi ha sorpreso di più». Passano neanche cinque minuti e Caprari prova, sempre col accentrandosi dopo essere partito dalla fascia, a imitare il compagno di Primavera ma Ilizi gli dice di no. Ci prova anche Okaka, che va via di forza a un avversario ma poi non inquadra bene la porta e poi prende anche una traversa (ma l’arbitro aveva segnalato il fuorigioco). Anche Rosi cerca gloria in area col sinistro, ma anche a lui il  ungherese nega la gioia del raddoppio. Finisce così, 0-1 e tutti a casa. I lavori proseguono, i miglioramenti anche. E giorno dopo giorno la fiducia aumenta.