LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Il più arrabbiato, alla fine, era proprio Luis Enrique. Lumiliazione di Valencia appena 350 chilometri di auto dalla Barcellona dove ha costruito le sue vite di giocatore e tecnico subita senza aver lasciato un'impronta, deve avergli fatto particolarmente male se, a fine partita, non ha fatto a meno di dividere lamarezza con Totti e compagni:
Anche per questo in settimana sarà in Italia lagente di Casemiro, Julio Fressato. La Roma non molla e sfida lInter, soprattutto dopo la riunione di ieri mattina tra Sabatini e Fenucci: un punto di mercato per dare il via libera a tre colpi, in attesa che il cda del club, dopo le firme con DiBenedetto, sblocchi altri 12 milioni di fondi per il mercato. Già, perché la squadra è incompleta, come non fa che ricordare ai propri dirigentiì Luis Enrique, rimasto in Spagna insieme a tutti i membri dello staff escluso il preparatore Cabañellas. Il tecnico ha chiamato lamico Guardiola per chiedere Alcantara (operazione alla Bojan) ma spinge soprattutto per avere a tempo di record una punta. La situazione Osvaldo, come quella per Nilmar, resta però in stand-by di fronte alle richieste dellEspanyol, al quale è arrivata una proposta romanista tra i 12 e i 13 milioni. Il tecnico si preoccupa del gol che non arriva (soltanto due, contro Innsbruck e Vasas, nelle ultime quattro gare), a tenere sulla corda Sabatini è invece la capacità difensiva. Anche per questo, è a un passo dallarrivo a Roma il centrale danese Kjaer: accordo totale con il giocatore, verso la conclusione anche laccordo con il Wolfsburg, che a ore dirà «sì» al prestito oneroso da 2 milioni con riscatto fissato a 8. Un colpo indispensabile, almeno leggendo i numeri del precampionato, con il doppio 0-3 incassato negli unici test probanti, con Psg e Valencia. Un tallone dAchille che Luis Enrique si trascina dietro dai tempi di Barcellona, e che neanche larrivo Stekelenburg sembra poter ridimensionare. In fondo, ogni rivoluzione ha le sue vittime. Anche quella culturale.