GASPORT (A. CATAPANO) - E ora Luis Enrique ci dica dove tiene nascosta la sfera di cristallo. Alla vigilia aveva indicato Federico Viviani come possibile protagonista, e così è stato. Se non ancora magico, almeno profetico. Il baby della Primavera, erede designato di Daniele De Rossi,
Protagonisti - La vera partita si gioca nel primo tempo. La Roma offre dieci minuti di sfogo agli avversari, poi De Rossi dà uno strappo dei suoi, e i compagni si adeguano. Inciso sul Daniele nazionale: schierato davanti alla difesa, ha protetto i compagni e pure impostato il gioco. Così lazzurro non glielo leva nessuno. Quando decide di far salire la squadra, tutti alzano il ritmo e il Vasas si scioglie subito e la Roma diventa padrona. Appena aumenta la velocità, emerge il talento di Bojan, allesordio. Se il bagaglio con cui è venuto da Barcellona è questo, il suo soggiorno romano sarà incantevole. Il gesto più bello del match, al 28 del primo tempo, nasce dal suo piede destro: Josè Angel scende sulla fascia e gli scarica il pallone, lui lo addomestica e lo spedisce sulla traversa dal vertice sinistro dellarea. Applausi.
Prova generale - Nella ripresa cambiano troppi uomini perché la partita mantenga lo stesso valore. Ma i giovani riescono ugualmente a mettersi in evidenza: Viviani, con il gol partita, e Valerio Verre, un 94, con un paio di magie. Luis Enrique è soddisfatto: «Ci stiamo avvicinando allesordio in Europa League, per il 18 saremo pronti. Abbiamo controllato la partita e siamo stati padroni del gioco. Bojan si è già integrato bene, sì. Il mio rapporto con Totti? Lo stesso che ho con Cassetti (che gli siede accanto in conferenza, ndr)» . In sintonia con il Baldini pensiero?