REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Primi tentativi di tregua. La scossa tellurica che ha causato la prima frattura nella nuova Roma, aprendo una distanza tra il simbolo Totti e il d. g. Baldini, continua a mandare onde sismiche di varia intensità. Le ultime ore sembrano essere servite quantomeno per disperdere l'urto. Tutt'altro che risolta, però, la situazione tra i due.
VERTICE TOTTI-SABATINI-FENUCCI - Dopo giorni di parole, la questione vorrebbe chiuderla Francesco Totti in persona. Davanti ai microfoni di una conferenza stampa, possibilmente. Anche di questo parlerà con Sabatini e Fenucci, attesi domani tra le montagne di Bolzano con un volo proveniente da Roma. Immediatamente si siederanno al tavolo con il capitano romanista per spiegargli come Baldini - da ieri in Sardegna - non avesse intenzione di attaccare lui, che parlando di pigrizia si riferiva alla sua vita fuori dal campo, gli chiederanno di non alimentare una polemica che rischia di bagnare con il veleno il battesimo di una Roma fortemente rinnovata nel modo di pensare, anche se non ancora negli uomini in campo. Potrebbero persino invitarlo ad evitare un'uscita pubblica, o quantomeno a concordarla. Totti darà le proprie risposte ai segnali in arrivo dai dirigenti. Nessuna intenzione ovviamente di alimentare il fuoco: certamente, però, chiederà chiarezza nei suoi confronti e delle persone che lo circondano, in attesa di un inevitabile colloquio faccia a faccia con Baldini.
TRA MERCATO E CLOSING - Il d. s. Sabatini e l'amministratore delegato Fenucci sono stati costretti a rimandare il viaggio fino ad oggi per contingenze prioritarie: la trattativa Stekelenburg, arenata sulla distanza tra i 5,5 milioni offerti dalla Roma e gli 8 chiesti dall'Ajax (si potrebbe sbloccare ad agosto), la chiusura del contratto di Bojan ultimato ieri definendo l'opzione di riacquisto da parte del Barcellona, la riunione dell'Osservatorio per i nuovi abbonamenti. Saranno comunque loro a dover gestire il momento più delicato del nuovo corso. Anche perché la società, attualmente amputata del suo vertice, fatica a mandare segnali: il presidente ad interim Cappelli non può agire per la nuova proprietà e DiBenedetto sarà a Roma solo lunedì: il closing per il passaggio agli americani, invece, verrà ultimato a ridosso dell'assemblea dei soci, forse proprio tra 30 e 31 luglio, termine ultimo fissato dai patti parasociali di Boston. L'assemblea dei soci, fissata in prima convocazione proprio il 30, e in seconda il 1 agosto, chiuderà definitivamente la questione. Dando un'identità (quasi) definitiva alla nuova Roma.