Lucas: Un funambolo che ha imparato da Marcelinho

05/07/2011 alle 12:12.

IL ROMANISTA (V. VALERI) - In Coppa America ha esordito al 31’ del secondo tempo al posto di Pato nel deludente 0–0 contro il Venezuela,ma siamo sicuri che ManoMenezes gli darà altre possibilità per mettersi in mostra: Lucas Rodrigues Moura Da Silva

Nato il 13 agosto del 1992 a San Paolo, Lucas è un centrocampista offensivo a cui piace svariare su tutta la trequarti d’attacco, tanto che il Ct brasiliano starebbe provando a trasformarlo definitivamente in una mezz’ala. naturale, è dotato di un grande tiro e di un dribbling stretto con il quale lascia spesso e volentieri sul posto il diretto avversario. Come ogni talento emergente in Sudamerica, si parla di lui in chiave europea, tanto che già diversi club stanno raccogliendo informazioni per valutarne l’acquisto. Anche la Roma ha attivato i suoi osservatori, con Walter  sempre attento a quanto di buono e utile offre questa edizione della Coppa America. Sfumato quasi definitivamente Ricky Alvarezdel Velez, vicinissimo alla firma con l’Inter per una cifra superiorea quanto pattuito dal ds giallorosso con la dirigenza argentina,da Trigoria si cerca un’alternativache si adatti bene al 4–3–3 di Luis Enrique e possa assicurare una crescita tecnica considerevole nel futuro.



NEL NOME DI MARCELINHO L’avventura calcistica di Lucas inizia prestissimo, a soli 6 anni, quando

entra a far parte dell’Escuela Marcelinho
, una sorta di accademia aperta da Marcelinho Carioca,

funambolico trequartista brasiliano famoso per la bravura nei calci piazzati, che tentò di sfondare anche

in Europa (al Valencia) ma fallì. Dopo un anno all’Escuela, Lucas trascorre un altro anno al Santa Maria e poi altri due al Club Atletico , prima di finire nelle giovanili del Corinthians a soli 10 anni. Da quel momento, tutti quanti cominciano a chiamarlo – e a lui non dispiace affatto – Marcelinho. La sua crescita prosegue fino al 2005, proprio nell’anno in cui il Timao torna a vincere il titolo brasiliano dopo tante difficoltà economiche e tecniche; Lucas decide di trasferirsi al San Paolo, club rivale del Corinthians, e da quel momento dà una netta svolta alla sua ancora acerba carriera.



EREDE DI HERNANES Dopo quattro stagioni e mezzo nelle giovanili dei Tricolor, Lucas - che su consiglio del padre si libera dello scomodo soprannome – viene chiamato in prima squadra dal tecnico Sergio Baresi, che lo fa esordire l’8 agosto 2010 contro l’Atletico Paranaense. È la tredicesima giornata del Brasileiro e il match, disputato al Joaquim Guimaraes, finisce 1-1. Lucas entra al 90’ al posto di Cleber Santana, autore tredici minuti prima del momentaneo vantaggio. Da quel momento, il 37enne Baresi lo utilizza con continuità e sempre con minutaggi maggiori, apprezzandone le doti tecniche e conoscendolo già dai tempi dell’Under 20 paulista. Saranno 25 i gettoni di presenza per Lucas in tutto il 2010, impreziositi da ben 4 reti realizzate contro Mineiro (due volte), Palmeiras e Cruzeiro. La cessione di Hernanes alla Lazio, poi, favorisce ancora di più il giovanissimo Lucas, che viene considerato dagli addetti ai lavori come l’erede naturale dell’attuale fantasista biancoceleste, anche se le caratteristiche fisiche sono molto diverse. Lucas, infatti, supera appena il metro e settanta d’altezza e pesa appena 66 chilogrammi, risultando ancora molto leggero e forse non sufficientemente sviluppato per affrontare campionati più duri e competitivi di quello brasiliano. La sua velocità è indubbia, e anche quest’anno sta aiutando il gioiellino verdeoro a mettersi in mostra: già 3 in 5 presenze i gol realizzati nel Brasileiro 2011, interrotto per la Coppa America che lo vede tra i “preferiti” di Menezes.



PROMESSA A LEO A inizio giugno, quando ancora l’Inter era guidata da Leonardo e non era costretta a sentirsi dire di no da Villas Boas, e Capello – oltre che da Della Valle per Mihajlovic - , Lucas Rodrigues si era promesso proprio al neo direttore sportivo del Paris Saint Germain,almeno secondo quanto riportato da tuttomercatoweb.it. D’altronde è risaputo il rapporto preferenziale che Leo ha con il San Paolo, avendo pescato proprio da lì l’asso Kakà quando svolgeva il ruolo di osservatore per il Milan. L’Inter,almeno fino a un mese fa, era molto interessata al 18enne che con i Tricolor indossa la maglia numero 10, ma a frenare ogni trattativa è il contratto stilato dal club brasilianocon l’entourage del ragazzino – lo stesso di Neymar, Hulk, Robinho e Alex – che scade nel 2015 e prevede una clausola rescissoria pazzesca, pari a 80 milioni di euro.



Una cifra inavvicinabile, anche se trattabile, ma di sicuro non basteranno10 milioni per strapparlo al San Paolo, soprattutto se con lamaglia del Brasile aumenterà la sua visibilità nei prossimi match del girone

eliminatorio.
La Roma, ad oggi, non può far altro che aspettare gli avvenimenti e monitorare la situazione, sperando che arrivi il momento giusto per sfruttare i buoni uffici di in Sudamerica per arrivare al giocatore