CORSPORT (G. D'UBALDO) - Buona la prima. Gabriel Heinze si è presentato ieri al popolo romanista e ha dimostrato subito di avere personalità e carisma. Qualità che riesce ad esprimere anche sul campo. Grande esperienza, 72 presenze con la Nazionale argentina, un passato nei più grandi club europei.
Ora si mette in gioco con la Roma: « Ho avuto la fortuna e ringrazio Dio di aver giocato in grandi club. Il passato è passato, adesso affronto questa nuova sfida che mi è stata proposta da un altro grande club. Non ho dovuto pensarci troppo, la Roma è una grande squadra, sono orgoglioso di indossare questa maglia» .
LOPERAZIONE -La trattativa non si è chiusa subito, ma Heinze assicura che non ci ha pensato troppo:«Ho parlato con lallenatore, con i responsabili del club. Sono io che ho scelto la Roma, senza che nessuno mi convincesse. Il progetto mi è piaciuto subito, è facile dire sì a una squadra come la Roma ». Ha scelto la maglia numero cinque,quella che è stata di Mexes. Non chiede un posto da titolare, non si pone il problema del contratto:«Limportante è che il gruppo sia unito, qui cè un progetto che punta sui giovani, ma credo che in una grande squadra come la Roma servano giocatori anche esperti, limportante è che tutti abbiano fame di vincere. Ai veterani spetterà il compito di aiutare più giovani. Mi sono subito accorto del fascino di questo progetto, con il tecnico ho parlato solo della mia preparazione in questi primi giorni. Il ruolo lo deciderà lallenatore, io mi trovo bene sia al centro che da esterno ». (...)
QUELLA VOLTA -Era in campo quella sera della più pesante sconfitta della storia recente della Roma:« Il Manchester United appartiene al passato, ma è impossibile dimenticarlo. Lottavo per quella maglia, ora giocherò con la stessa determinazione per la Roma. Non so se giocherò titolare, non so se andrò in panchina, quello che mi interessa è farmi trovare pronto fisicamente».Ha la fama da duro, uno che in campo non guarda in faccia nessuno. Uno alla Burdisso:« Questo non mi dà fastidio, le etichette le danno gli altri, i giornalisti. A me interessa seguire le disposizioni dellallenatore, avere un buon rapporto con i compagni, vivere lo spogliatoio».




