Roma, lacrime e fischi. Niente festa per l’Europa

23/05/2011 alle 10:26.

GASPORT (M. CECCHINI) - «Me fate schifo tutti tranne Totti» , recita uno striscione della Curva Sud. È una sintesi efficace della sentenza del tifo giallorosso per la stagione della Roma, sesta, che approda in Europa League con la beffarda condanna di dover tifare Inter nella finale

Tridente gol Mentre è ufficialmente libero e in Sud America il d. s. parla con Bielsa, Montella sgrana la sua probabile ultima panchina giallorossa puntando (ripagato) sul tridente più nobile, con e Vucinic un passo alle spalle di Borriello, innescati da Pizarro (sia pur a scartamento ridotto) protetto ai fianchi dai due cursori Taddei e Perrotta. Con i tre «stretti» , sulle fasce Rosi e Riise hanno spazio per salire. Insomma, davanti a una Samp retrocessa, il pur rimaneggiato reparto arretrato — con e Loria titolari — non dovrebbe soffrire. E invece sono proprio i doriani a passare in vantaggio al 26’ con Mannini che, in fuorigioco, ribatte in rete una difettosa respinta del su tiro di Ziegler dal limite. La pioggia di fischi ridesta i giallorossi che al 30’ — al primo tiro in porta!— pareggiano grazie ad una giocata di : il capitano, servito defilato sulla destra da Perrotta, si libera di Laczko e conclude con un rasoterra all’angolino. In soldoni: 207 gol in A e 3o posto più vicino tra i cannonieri della storia (Nordahl e Altafini: 216). L’idea del tridente, comunque, alla fine paga, perché nella ripresa prima Vucinic e poi Borriello— in entrambi i casi con la complicità di Da Costa (palla tra le gambe e difettosa respinta su ) — chiudono una pratica in cui danno una mano anche Greco, Caprari e l’esordiente . Nota: il capitano mette lo zampino su tutti i gol.

Saluti Samp I doriani, anche loro insultati dalla manciata di tifosi al seguito, si congedano con dignità e con i soliti quesiti: la questione irrisolta, una mediana in cui resta affidabile solo Palombo, due fasce in cui Laczko annega e Mannini va a corrente alternata, un attacco che vede Pozzi sbattersi da lupo solitario e Biabiany correre senza costrutto. Se le basi per la rifondazione ci sono, occorreranno anche innesti astuti, perché la B offre pane duro. I titoli di coda sono ancora per la Roma, con capitan che dona fiori e una maglia col numero 1 a una Rosella Sensi commossa, mentre la continua a insultarla. In bocca al lupo a Garrone e DiBenedetto. Nell’isterico calcio italiano c’è molto da lavorare.