REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Ai saluti senza certezze. La Roma, già in ferie, dovrà rimandare le presentazioni con gli uomini che rappresenteranno la nuova gestione Usa. Nessun contatto ufficiale con Baldini, che fino a settembre (forse ottobre) resterà il general manager della nazionale inglese
SENZA CERTEZZE - "È brutto andare via così e non sapere cosa accadrà". La voce di Pizarro fa rumore, esprimendo un disagio diffuso tra i giocatori. Eccessivo parlare di abbandono, ma arrivare al termine di un'annata come questa senza nutrire alcuna certezza - neanche la data del raduno, strettamente legata al risultato della coppa Italia tra Inter e Palermo - non aiuta la squadra ad aver fiducia nel futuro. Soltanto il 1 luglio Sabatini sarà ufficialmente il nuovo direttore sportivo: fino a quel momento, De Rossi escluso (possibile una deroga vista la delicatezza del contratto da rinnovare), sarà difficilissimo per lui presentarsi al gruppo e illustrare i programmi. "Ma dobbiamo pensare positivo - l'invito del regista cileno - e spero che la nuova dirigenza prepari bene una stagione che sicuramente sarà difficile perché le altre big si stanno già rinforzando bene. Mi auguro che il motivo del ritardo sia solo il bene della Roma". Intanto, il primo passo è in arrivo: con il viaggio tra domenica e lunedì di Sabatini a Barcellona, dovrebbe chiudersi la telenovela allenatore con la firma di Luis Enrique: pronto un contratto per due stagioni con opzione per la terza.
"SERVE MENTALITÀ VINCENTE" - Su una cosa Pizarro ha le idee chiarissime: ciò che servirebbe alla nuova Roma. "Ai nuovi proprietari - l'invito del cileno - consiglio di portare gente con mentalità vincente. Credo che i giovani forti la Roma li abbia in casa, bisogna solo farli crescere facendoli allenare con la prima squadra. Serve portare gente con grande mentalità, quella che ci vuole per vincere il campionato". Quella che, secondo David, è mancata in questa stagione: "Quest'anno non ha vinto l'Inter e, in teoria, dovevamo vincere noi, il bilancio della stagione è completamente negativo. Ci prendiamo le nostre responsabilità, siamo stati al di sotto delle aspettative: la squadra si è rinforzata e anche bene, ma in campo non è riuscita ad esprimere tutto il suo potenziale". Pizarro non salva neanche se stesso ("come voto mi do 4"), ma crede al rilancio, suo e dei compagni: "Questo gruppo ha fatto tantissimo, siamo stati vicini a traguardi importanti come lo scudetto, ma se sarà rifondazione o meno lo faranno capire i nuovi dirigenti". Così fosse, vorrebbe farne parte anche lui: "Ho voglia di vincere, magari riuscendo a farlo con la Roma. Il mio desiderio da quando sono arrivato l'ho espresso, nelle stagioni passate ci siamo andati vicini, ma la voglia resta quella di riuscire a vincere. La gente sa quanto sono legato a questo club e quanto voglio restare, ma dipende tutto dall'organizzazione che viene dall'alto". Quindi, dalla volontà di DiBenedetto.
ARRIVEDERCI E ADDII - Mattinata di saluti, a Trigoria. Dopo la partitella con la Primavera (finita 4-4, reti di Borriello e Pizarro, doppietta di Taddei) che ha chiuso l'anno prima del rompete le righe, hanno salutato la Roma Castellini e Loria, oltre a Guillermo Burdisso che lo aveva fatto nei giorni scorsi: per loro, l'avventura giallorossa non continuerà nella prossima stagione. Si è limitato a un arrivederci Borriello: "Ci vediamo la prossima stagione", ha detto ai tifosi. I programmi di Sabatini, al riguardo, sembrano però essere altri. Come per Greco: "Rimanere? La vedo difficile". Chi invece ci sarà certamente è Perrotta: "Io rimango sicuramente", giura il mediano. Per lui, è solo un arrivederci.
ALVAREZ E SILVESTRE - Nonostante i dubbi di Pizarro (e non solo) il progetto Roma del gruppo statunitense continua a muovere passi. Sul mercato, ad esempio: nei recenti contatti con Luis Enrique, i dirigenti entranti hanno anche iniziato a gettare le basi per gli acquisti sul mercato. Il primo giocatore bloccato è Ricky Alvarez: la mossa Lamela - giocatore che comunque interessa, ma che forse costa troppo rispetto all'attuale valore - è servita a far scoprire le carte del Velez per il fantasista mancino: con 10 milioni di dollari, l'affare si chiude. Ma Sabatini, nei recenti contatti in Italia, ha anche gettato le basi per un'altra operazione: piace infatti il centrale, anche lui argentino, del Catania, Matias Silvestre, 27 anni a settembre e contratto in scadenza tra un anno. Se ne è parlato in un contatto a Roma con Ghezzi e Cyterszpiller: il giocatore piace, ha costi contenuti, nelle ultime stagioni è cresciuto esponenzialmente. L'ideale per completare il pacchetto di centrali al fianco di Juan e Burdisso.